La Camera dei Comuni britannica ha votato stasera contro l’opzione di una Brexit no deal, cioè senza un accordo con l’Unione europea, dopo la doppia bocciatura dell’accordo di divorzio raggiunto dalla premier Theresa May con Bruxelles. I voti contrari al no deal in qualunque circostanza sono stati 321, quelli favorevoli 278. La mozione modificata e radicalizzata da un emendamento è passata contro il volere del governo che ha subito una nuova cocente sconfitta.
Il governo britannico, ha annunciato la ministra Andrea Leadsom, metterà ai voti domani una mozione in cui chiederà alla Camera dei Comuni di scegliere tra il via libera a un accordo sulla Brexit entro mercoledì prossimo, seguito dalla richiesta all’Ue di un rinvio tecnico limitato al 30 giugno per l’approvazione della legislazione connessa, e un rinvio a più lungo termine.
“Rimane il fatto che il 29 marzo la Gran Bretagna uscirà dall’Ue se non vi è accordo su qualche cosa di diverso”, ha affermato la premier May al termine del voto elencato le possibili alternative e sottolineando come sia ormai inevitabile una “breve proroga tecnica dell’articolo 50”. In mancanza di un simile scenario, ha concluso May, il governo dovrà chiedere una proroga più lunga e ciò renderebbe inevitabile per la Gran Bretagna partecipare alle prossime elezioni europee. Il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ha replicato che la premier deve cercare un accordo con i parlamentari per una soluzione condivisa da presentare a Bruxelles.
Per Corbyn la sconfitta di oggi sulla mozione anti-no deal segna la necessità che sia “il Parlamento a prendere il controllo” del processo verso la Brexit. Il leader dell’opposizione laburista ha detto che è ormai “inevitabile” la richiesta all’Ue di un rinvio della Brexit, addossandone la responsabilità alla premier Tory e annunciando l’avvio di consultazioni trasversali del Labour per cercare un accordo di compromesso votabile.
La Commissione europea si è rivolta ai parlamentari britannici dei Comuni, dichiarando che “non basta votare contro il no deal, dovete trovare un’intesa per un accordo”. E che ci sono solo due modi per lasciare l’Ue: con un accordo o senza. “L’Unione – ha riferito un portavoce della Commissione europea – è pronta a entrambi”.