Sarà il candidato sindaco di una coalizione inedita che vede insieme, ed è la prima volta, il Movimento 5 Stelle con Unione Popolare e Pci. A Brescia, sul nome di Alessandro Lucà, 50 anni, imprenditore e scrittore con la passione per il teatro, “grillino” della prima ora, c’è stata la convergenza di forze che hanno trovato terreno comune su temi e principi come pacifismo, ambiente, lotta alla mafia e alla corruzione. Dopo i due mandati da sindaco di Emilio Del Bono (Pd), eletto consigliere regionale il 13 febbraio scorso, i democratici, che mettono in campo la vice sindaca uscente Laura Castelletti (il centrodestra schiera Fabio Rolfi, FdI), sentendosi forti dei risultati delle ultime tornate elettorali, non hanno guardato al Movimento 5 Stelle.
A Brescia lo Alessandro Lucà sarà il candidato sindaco di una coalizione inedita che vede insieme M5S, Unione Popolare e Pci
Il “matrimonio”, in ogni caso, sarebbe stato problematico per le distanze diventate siderali soprattutto su alcuni temi portanti, non solo nazionali. Ecco quindi che, come dice a La Notizia Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, “Brescia diventa un laboratorio politico”, per poi aggiungere che “Alessandro Lucà rappresenta veramente una figura di sintesi” per un’alleanza “che ha trovato ampia sintonia su tutti i temi”. “De Magistris”, aggiunge Acerbo, “conosceva già Lucà come scrittore antimafia e i militanti locali di Rifondazione, tra i quale c’è anche Dino Greco, ex direttore di Liberazione ed ex segretario della Camera del Lavoro di Brescia, hanno sostenuto con entusiasmo la sua candidatura”.
Proprio Greco è l’autore di un documento scritto per convincere i compagni di partito “scettici” sull’operazione: “Abbiamo convenuto sulla proposta di un candidato indipendente, Alessandro Lucà, laureato in economia e commercio, intellettuale, scrittore, che opera nel sociale, nel comitato antimafia e nella solidarietà sociale. Questa persona aveva a suo tempo contribuito a fondare il Meetup a Brescia ed era stato nel M5S per poi rompere ed uscirne quando il movimento fece il governo Conte 1 con la Lega. Non è più rientrato ed ha accettato la candidatura alla condizione che fosse una candidatura di coalizione con Unione popolare per la quale aveva già votato nelle elezioni del 2022”.
Lucà, che negli ultimi cinque anni si è dedicato principalmente a scrivere romanzi sul tema antimafia e testimoni di giustizia, partecipando attivamente alle iniziative della Rete antimafia di Brescia (nelle liste a suo sostegno ci sarà anche il presidente dell’associazione, Mario Bruno Belsito), dice: “C’è stata una richiesta di disponibilità da parte dei Cinquestelle che mi hanno ritenuto una figura indipendente rispetto ai partiti della coalizione e ho accettato”.
Nel programma di Lucà soprattutto ambiente, disuguaglianze e legalità
Nel suo programma i fari sono puntati soprattutto su ambiente, disuguaglianze e legalità: “Sul primo è stato fatto troppo poco e molti problemi ambientali non sono stati risolti. La politica non è stata sufficientemente attenta al divario creatosi tra i bresciani che vivono nel benessere e la fascia di popolazione che ha difficoltà. Sono situazioni di possibile innesco di un disagio sociale da cui può generare l’illegalità. Di antimafia, poi, a Brescia si parla ancora troppo poco”.Quindi parla della sua idea di città: “Ci sono bisogni concreti dei cittadini che devono essere soddisfatti, una visione equilibrata e inclusiva del futuro della città dovrebbe tener conto delle loro esigenze e delle aspirazioni. Voglio una Brescia più vicina ai cittadini, capace di curarne i bisogni reali. Non c’è solo la via di Brescia capitale europea o delle grandi opere. E comunque la mia non sarà una campagna di contrasto di quello che è stato fatto da altri, ma di proposte”.