Stava cercando di fuggire in Bolivia, ma Cesare Battisti è stato fermato poco prima che varcasse la frontiera. L’ex terrorista è stato bloccato a Corumbà, Mato Grosso do Sul, per quello che in apparenza sembrava un normale controllo. Il quotidiano brasiliano O Globo sostiene che, secondo le autorità brasiliane, l’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse tentando la fuga violando così le condizioni di asilo. Battisti è stato condannato in Italia all’ergastolo, in via definitiva nel 1993, per quattro omicidi commessi negli anni di piombo. Ha ottenuto lo status di rifugiato politico il 31 dicembre 2010 dall’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Si trovava in Brasile dal 2007 dove era fuggito dalla Francia.
La lunga vicenda – La caccia italiana a Battisti va avanti ormai da 36 anni e adesso, più che mai, è tornato a tuonare forte il coro di chi ne chiede un’estradizione immediata. Gli omicidi per cui è stato condannato sono stati compiuti, infatti, tra il 1978 e il 1979. Sempre nel 1979 Battisti viene arrestato con l’accusa di banda armata. Il 4 ottobre 1981, esattamente 36 anni fa, riuscì ad evadere e fuggire in Francia dove vive da clandestino a Parigi per circa un anno. Lì conosce quella che diventerà la sua futura moglie con la quale si trasferirà in Messico dove nasce la figlia. Proprio mentre si trovava in Messico è arrivata la condanna in contumacia da parte della giustizia italiana. Correva l’anno 1990 quando Battisti tornò in Francia, sempre a Parigi, dove raggiunse moglie e figlia che già si erano trasferiti in terra francese. In Francia trovò ampia protezuione grazie a quella che gli storici hanno definito la “dottrina Mitterrand” che vide l’impegno dell’allora presidente francese nel dare ospitalità a quei ricercati dalla giustizia italiana relativamente agli anni di piombo, questo in cambio della rinuncia a manifestazioni di violenza. Nel 1991 Battisti vive quattro anni di detenzione, ma dopo essere stato dichiarato non estradabile dalla Francia all’Italia torna libero. Nel 2004 ottiene la cittadinanza francese, ma il 30 giugno dello stesso anno viene concessa l’estradizione che lo porta alla latitanza fino all’arresto del 2007 in Brasile. Nel corso degli anni ottiene lo status di rifugiato politico. Con continui bracci di ferro tra Italia e Brasile si arriva all’anno in corso quando Battisti viene arrestato il 12 marzo ma scarcerato dopo 7 ore. Pochi giorni fa la nuova richiesta italiana di revisione della decisione di Lula. Con apertura da parte del capo di Stato brasiliano, Michel Temer. Un’apertura che evidentemente ha allarmato a tal punto Battisti che ha tentato la fuga.