Si avvia alla conclusione il processo di Appello per il caso delle presunte fatture false in cui sono imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Dopo l’udienza del 26 settembre scorso in cui si è tenuta la requisitoria del procuratore generale Filippo Di Benedetto che ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado 1 anno e 9 mesi di reclusione per i due imputati, ieri è stata la volta delle arringhe degli avvocati che difendono i genitori di Matteo Renzi.
Le dichiarazioni spontanee di Bovoli e Renzi
Presenti in aula sia Tiziano che Laura, proprio quest’ultima ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee per raccontare la propria verità: “La legge è uguale per tutti, anche per chi si chiama Renzi. Non ho mai fatto fatture false in vita mia”.
“Mio marito Tiziano è esperto nel settore commerciale ma non capisce nulla in amministrazione. Mi assumo completamente la responsabilità della fattura da 20 mila euro fatta da Party srl per un lavoro ben preciso che avrebbe dovuto svilupparsi, cioè attirare i clienti verso i negozi poco frequentati nell’outlet The Mall”.
“Un progetto”, prosegue la madre del leader di Italia Viva, che in realtà non è “mai andato fino in fondo perché, grazie al fango gettato dalla stampa, sono stata costretta a chiudere l’azienda”. La stessa Bovoli, concludendo, ha poi raccontato che “mio figlio, all’epoca dei fatti a Palazzo Chigi, mi disse di chiudere l’azienda. E così feci. Ma dopo 30 anni di lavoro potevo rovinarmi per 20 mila euro?”.