La Stampa, storico quotidiano di Torino che ha da sempre come editore la famiglia Agnelli, e il vicesegretario dem Andrea Orlando sempre più ai ferri corti. L’esponente del Pd ha criticato fortemente la richiesta di un maxi prestito garantito dallo Stato da parte del gruppo Fca, che ha sede legale in Olanda dove può così godere di un regime fiscale favorevole, e per tutta risposta il neo direttore de La Stampa, Massimo Giannini, messo alla guida del quotidiano torinese nel momento in cui John Elkann ha acquistato anche Repubblica e sostituito in un attimo il direttore Carlo Verdelli, ha attaccato l’ex ministro della giustizia con un editoriale di fuoco.
Da allora il botta e risposta non ha fine. Orlando si è difeso, ma dal quotidiano torinese replicano con un corsivo sostenendo che il vicesegretario “continua a offendere la sua e a questo punto anche la nostra intelligenza”. Le dichiarazioni dell’ex guardasigilli su “gruppi editoriali e centri di potere che tenteranno di buttare giù il governo” non sembrano proprio essere state digerite da Elkann. “Non l’abbiamo affatto assimilato agli haters della Segre e della Romano – sottolineano dal quotidiano torinese – abbiamo scritto solo che spargere sospetti e non meglio precisate teorie dei complotti finisce per nutrire la bestia dell’odio sui social”.
Ma anche Orlando non molla. “Quando si mette al centro del dibattito politico il tema delle scelte e degli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari i sovranisti e i populisti, diventano improvvisamente moderati”, ha twittato.