Una persona sospettata per l’attentato di lunedì alla maratona di Boston sarebbe stata arrestata e un’altra sarebbe in fuga. È quanto sostiene il Boston Globe, secondo il quale i due avrebbero avuto uno scontro a fuoco con la polizia a Watertown, vicino Boston. Qui nelle ultime ore si è svolta una massiccia operazione di caccia all’uomo della polizia. Poco prima si era verificata una sparatoria nel vicino campus del Massachusetts Institute of Technology (Mit) a Cambridge, nei pressi di Boston.
Non è chiaro se ci siano legami fra la sparatoria al Mit e la massiccia operazione di polizia a Watertown, ma secondo il Boston Globe ci sarebbe invece un legame fra Watertown e l’attentato alla maratona di Boston. Non c’è tuttavia nessuna conferma ufficiale da parte delle autorità. Ieri sera l’Fbi aveva diffuso le immagini di due persone sospettate per l’attacco alla maratona di Boston, che ha chiamato ‘Sospetto 1’ e ‘Sospetto 2’, precisando che li considerava “armati ed estremamente pericolosi”.
La sparatoria nel campus del Mit si è verificata intorno alle 22.30 ora locale ed è stato ucciso un poliziotto che era sul posto dopo avere ricevuto una segnalazione di disturbo della quiete pubblica giovedì sera. L’agente è stato raggiunto da diversi spari; è stato portato in ospedale, dove successivamente è stato dichiarato morto. È partita dunque la caccia all’uomo. Il Mit ha scritto sul suo sito che la polizia stava setacciando il campus di Cambridge e ha invitato gli studenti a non uscire fino a successivi avvisi. In un secondo momento ha comunicato sempre sul sito che la persona sospettata di aver ucciso il poliziotto non si trovava più nel campus e ha invitato gli studenti a riprendere le attività normali, chiedendo loro al tempo stesso di rimanere vigili nelle prossime ore.
Poco dopo la sparatoria al Mit decine di poliziotti e agenti della Guardia nazionale sono stati dispiegati nella cittadina di Watertown, nei pressi di Boston, dove sono state sentite esplosioni e spari. Ad un certo punto alcuni agenti hanno gridato, ordinando a qualcuno di sdraiarsi per terra e mettere le mani in alto. Un rumore sordo è stato sentito dopo che qualcuno aveva gridato ‘spara nel buco’. La zona era sorvolata da un elicottero. Ai giornalisti è stato detto di allontanarsi dall’area. Un poliziotto ha detto a un reporter di “spegnere il telefonino se vuole sopravvivere”.
Il tutto avviene a poco più di tre giorni dall’attentato alla maratona di Boston, dove due ordigni sono esplosi vicino al traguardo uccidendo tre persone e ferendone oltre 170, alcune delle quali in modo grave.