Il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti nelle regioni colpite dall’ultima ondata di maltempo. Il provvedimento, che segue la dichiarazione dello stato di emergenza emanata l’8 novembre dal Consiglio dei ministri, nomina commissari delegati, ciascuno per il proprio ambito territoriale, i presidenti delle regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Veneto, i direttori della protezione civile delle Regioni Lazio, Lombardia, Sardegna e il dirigente generale del Dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana. Le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono direttamente ad effettuare le attività previste dall’ordinanza.
L’ordinanza firmata da Borrelli “prevede la più ampia flessibilità organizzativa potendo i commissari avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali, comunali, delle loro società in house e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, anche in raccordo con le Anci regionali, e individuare soggetti attuatori per specifici settori di attività, che agiscono sulla base delle direttive dei Commissari”.
“Ai Commissari delegati – fa sapere una nota del Dipartimento della Protezione civile – spetta la predisposizione di un piano di interventi urgenti che includa le attività di soccorso e assistenza alla popolazione, di rimozione delle situazioni di pericolo, di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, di gestione dei rifiuti e delle macerie, dell’attuazione di misure volte a garantire la continuità amministrativa nei territori interessati. Per gli interventi relativi alla viabilità, anche in gestione ad enti territoriali e locali, i Commissari delegati possono avvalersi di Anas Spa come soggetto attuatore”.
Tra le misure di immediato sostegno, l’ordinanza prevede “per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali, un contributo una tantum nel limite massimo di 5.000 euro per i nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, risulti compromessa nella sua funzionalità dal maltempo e, nel limite di 20.000 euro, per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive, sulla base di apposita ricognizione svolta dai commissari”.
I commissari sono, inoltre, autorizzati ad assegnare un contributo per l’autonoma sistemazione ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata. In particolare, il contributo può variare da un minimo di 400 euro mensili ad un massimo di 900 euro mensili, variando in base al numero dei componenti del nucleo familiare. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%. Il Cas è alternativo alla fornitura gratuita di alloggi da parte dell’amministrazione regionale, provinciale o comunale. L’ordinanza prevede inoltre la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui.