di Fabio Vacca*
Gustav Mahler, direttore d’orchestra, diceva: “La primavera non mi permette di stare in questa casa più a lungo. Devo uscire e respirare a pieni polmoni l’aria di nuovo”. Sicuramente non la pensano così molti pazienti allergici che, con l’arrivo della primavera, cominciano a manifestare sintomi fastidiosi come raffreddore e congiuntivite. Sono quei pazienti affetti da rinite e congiuntivite allergica da pollini stagionali. La rinite allergica è una patologia della mucosa nasale indotta da un’infiammazione lgE-mediata conseguente all’esposizione allergenica. Clinicamente si presenta con sintomi tipici, quali rinorrea acquosa (cioè scolo di un liquido di tipo acquoso dal naso), starnuti a salve, prurito nasale, ostruzione nasale. Può associarsi ad una congiuntivite allergica, con comparsa quindi di lacrimazione, prurito congiuntivale, iperemia. I sintomi congiuntivali in questo caso sono sempre bilaterali. Quali sono i sintomi atipici della rinite che ci inducono ad orientarci verso altri tipi di rinite? Sicuramente la presenza di sintomi a carico di una sola narice, una ostruzione nasale isolata, uno scolo dal naso di materiale mucopurulento, la presenza di dolore, anosmia (non percezione degli odori) ed epistassi ricorrenti.
DIAGNOSI SICURA
E quale sono i sintomi atipici della congiuntivite allergica che possono orientarci verso altre diagnosi? Possiamo elencarli: la completa assenza di rinite, sintomi unilaterali, fotofobia, bruciore oculare e secchezza della congiuntiva. La rinite allergica è oggi molto diffusa. Si calcola che oltre il 20% della popolazione ne sia affetta. Questo determina un sicuro impatto sulle attività lavorative. C’è un effetto modesto sull’assenteismo lavorativo, ma ha un impatto notevole sul presentismo lavorativo, significa che il lavoratore, pur stando sul luogo di lavoro, non produce perché versa in uno stato di malessere mentale. Bisogna anche considerare che la rinite rappresenta un fattore certo di rischio per l’asma. Queste due patologie sono aspetti clinici differenti di un unico disordine immuno-mediato dell’apparato respiratorio. La sensibilizzazione ad allergeni comporta un rischio maggiore di asma rispetto a quella da allergeni stagionali. Inoltre la rinite allergica si può associare ad iperreattività bronchiale responsabile della facilità con cui questi pazienti si ammalano di patologie infiammatorie dei bronchi.
*Allergologo