Bonus psicologico 2024: potrebbero esserci delle novità nei prossimi mesi per una misura tanto discussa e dibattuta a livello politico.
Bonus psicologico 2024: quando arriva
Il bonus psicologico potrebbe tornare nel 2024. In realtà non ci sono ancora conferme dato che la misura è bloccata da almeno un anno. L’ex parlamentare del Pd, Filippo Sensi, uno degli ispiratori della misura nella scorsa legislatura: “Certo che non è la soluzione – aveva dichiarato a La Notizia qualche mese fa -. Certo che ci vorrebbero misure stabili e di prospettiva, psicologi di base, nelle scuole, presidi raggiungibili e disponibili nella sanità pubblica. Ma, a fronte della richiesta che si è fatta più acuta, della sofferenza che si è fatta più spessa, dico: non disperdiamo quello che abbiamo ottenuto con il bonus. È stato stabilizzato, è previsto anche per i prossimi anni. Ma la sua dotazione è diminuita molto sensibilmente, da 25 – che erano una goccia nel mare – a solo 5 milioni. L’emendamento del Pd che rimpingua quel fondo e che è condiviso da tutti i gruppi parlamentari non ha avuto l’ok del governo in Commissione. Sconfessando lo sforzo bipartisan dei partiti di maggioranza e di opposizione. E, in sostanza, dicendo: non è una priorità per noi, fatevi bastare il poco che c’è. E senza rinviare ad altre misure che vadano nella direzione della salute mentale e del benessere psicologico delle persone. Ora il Pd riproporrà l’emendamento in aula. Non resta che sperare nel sussulto d’orgoglio dei partiti che dicano al governo questo ci preme, questo ci riguarda, riguarda le persone, le più fragili, le più esposte, cioè noi”.
A chi è destinato e come funziona
SI tratterebbe di un contributo fino a 1500 euro per pagare le sedute. Nello specifico: un contributo di massimo 50 euro a seduta, da spendere con psicologi abilitati. Tra i requisiti: essere residenti in Italia e avere un Isee non superiore a 50mila euro. Introdotto dal governo Draghi, il sostegno economico era passato da massimo 600 euro a 1.500, ma i destinatari sono stati ridotti da 40mila persone a circa 10mila. Secondo il Messaggero, non è chiaro se le risorse necessarie dovevano arrivare dal Fondo sanitario nazionale o se dovevano essere reperite da zero.