In arrivo il bonus autonomi anche per chi non ha la partita Iva: il Ministero del Lavoro ha diramato una nota ufficiale con la quale ha comunicato che il decreto interministeriale redatto in collaborazione con il Mef è stato registrato alla Corte dei Conti. La misura interesserà circa 80 mila italiani.
Bonus autonomi anche a chi non ha la partita Iva
C’è stata tanta attesa e trepidazione nel 2022 per il bonus da 200 euro ideato dal Governo Draghi. Una misura che ha coinvolto quasi tutte le categorie di lavoratori ma che ha anche penalizzato gli autonomi e, più nello specifico, gli autonomi senza partita Iva.
Da oggi, tuttavia, circa 80 mila lavoratori autonomi e professionisti che non sono in possesso di partita Iva potranno beneficiare del bonus da 200 euro previsto dal dl Aiuti. La misura, inoltre, è stata rafforzata con altri 150 euro in caso di redditi sotto i 20 mila euro dal dl Aiuti ter, terzo decreto stilato e approvato per contrastare i rincari energetici. Il supplemento è arrivato con le buste paga di novembre e, dipendenti e pensioni inclusi, ha riguardato 22 milioni di italiani.
La platea di autonomi senza partita Iva alla quale si rivolge l’estensione dei bonus è più ristretta – circa 80 mila italiani – ma comunque significativa data la previa esclusione alla quale era stata destinata.
Il decreto è stato registrato dalla Corte dei Conti: la misura interessa 80 mila italiani
Sulla questione, è intervenuto il Ministero del Lavoro che, tramite la diffusione di una nota ufficiale, ha annunciato che il decreto interministeriale della titolare del Lavoro, Marina Calderone, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, firmato lo scorso 7 dicembre, è stato registrato dalla Corte dei Conti.
“Si modifica così l’riginaria previsione attuativa del D.M. 19 agosto 2022, pubblicato sulla G.U. n. 224 del 24 settembre, con cui si indicavano come beneficiari esclusivamente i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di partita Iva”, si legge nella nota. Il Ministero del Lavoro, poi, ha anche ricordato che l’iniziativa aveva come obiettivo “il contrasto al caro vita dovuto all’aumento dei costi dell’energia e all’aggravarsi della situazione internazionale” e, di conseguenza, era stata prevista la creazione di un Fondo poi rifinanziato e ulteriormente incrementato di altri 150 euro per le medesime categorie, per i redditi più bassi.
La platea potenziale alla quale si rivolge il nuovo decreto ministeriale è composta da 30 mila lavoratori autonomi e circa 50 mila professionisti, tra cui circa 30 mila specializzandi in medicina e chirurgia.
Per quanto riguarda la ricezione il bonus, tuttavia, vige un po’ di confusione. Pare che possano essere seguite due strade. Nel primo caso, la domanda del soggetto interessato che aveva già fatto richiesta alla propria cassa di riferimento a all’Inps e al quale era stato negato il bonus per mancata copertura normativa verrà automaticamente recuperata. Per coloro che non hanno fatto richiesta, invece, sarà l’Inps ad attivarsi, gestendo la domanda e l’erogazione dell’indennizzo.