Bonus 800 euro per padri separati: è in arrivo ancora un’altra agevolazione in termine economici per una particolare categoria. A confermare quest’aiuto è stata la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.
Bonus 800 euro per padri separati: come funziona
I bonus non finiscono mai: infatti, è in arrivo un ulteriore aiuto economico per la categoria dei padri separati. A confermarlo il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Servirà ad aiutare l’ex coniuge che non riesce a versare il mantenimento dei figli. L’importo massimo è di 800 euro al mese per un massimo di 12 mesi.
“Il Bonus per i padri separati anticipato dal Messaggero è una misura che ha avuto un lungo iter perché nella formulazione con cui la Lega l’aveva presentata era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti, ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate. In questo modo riusciamo a erogare queste risorse necessarie ai ragazzi. Felice di aver portato a compimento questa misura firmando a luglio la proposta di decreto”, ha detto all’Ansa la ministra.
Come si legge nel testo, riportato da Il Messaggero, “il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore”. Per richiederlo è necessario che Il reddito del richiedente, nell’anno in cui si chiede il sostegno, “sia inferiore o uguale a 8.174,00 euro“.
Come richiederlo
le modalità di richiesta non ancora sono state rivelate. Tuttavia, l’incentivo, già presente nel decreto legge Sostegni, è stato infatti modificato per essere applicabile a tutti i genitori, anche alle coppie di fatto. Si attende la firma del decreto attuativo. Lo stanziamento di 10 milioni di euro.
Per poter usufruire dell’agevolazione è necessario aver “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”. Il contributo verrà erogato esclusivamente ai genitori “che non abbiano ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022”.
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