Bonelli: “Musk sta creando un neo-feudalesimo autocratico. Meloni scelga se sta con lui o con la democrazia”

Per il portavoce dei Verdi, Musk è un pericolo globale: "Con i suoi soldi e i suoi satelliti può condizionare le democrazie. Italia compresa".

Bonelli: “Musk sta creando un neo-feudalesimo autocratico. Meloni scelga se sta con lui o con la democrazia”

“Stiamo entrando in un feudalesimo autocratico tecnologico, in cui c’è uno che ha tanti soldi e che comanda avendo al suo servizio alcuni governanti. Giorgia Meloni deve capire se è al servizio della democrazia o è al servizio di un oligarca autocrate”. Così il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli commenta l’intervento di ieri di Elon Musk sulla politica italiana. Ovvero quel “Need to go” postato contro i giudici del caso migranti spediti inutilmente in Albania.

Bonelli, Musk che interviene a gamba tesa nella politica italiana l’ha sorpresa?

“Sarebbe semplice dire ‘me l’aspettavo’, perché mi pare che al limite non c’è più limite… È estremamente preoccupante, perché è in linea con il personaggio che tende ad avere una concezione della politica che prescinde dai processi democratici e dalle costituzioni. È una cosa sulla quale anche la destra dovrebbe riflettere, perché a parte l’invasione di campo inaccettabile – sulla quale ancora non c’è una presa di posizione di Giorgia Meloni ed è gravissimo – quell’intervento rappresenta drammaticamente un altro passo verso un’autocrazia tecnologica”.

Vede un rischio per la democrazia?

“Stiamo andando incontro a una autocrazia tecnologica che prescinde dalle democrazie, ritenute fastidiose e lente, che fa credere che tutto possa svolgersi sulle sue piattaforme social… Del resto, lo disse anche il presidente Sergio Mattarella qualche tempo fa: ‘attenzione alle concentrazioni nelle mani di oligarchi che controllano i media’!”.

Gasparri che invocava le ispezioni per i giudici romani, Salvini che attacca i “giudici comunisti”. Non le sembra che ormai valga tutto, che siano caduti i limiti di una normale dialettica democratica?

“Gasparri è inconsapevole rispetto a ciò che dice, Salvini invece è consapevole. Questo processo di autocrazia tecnologica può avere una sua legittimazione solo attraverso la delegittimazione dello Stato, della magistratura, dei parlamenti, dei capi di stato (vedi l’attacco al cancelliere tedesco Scholtz). Più che Trump mi preoccupa Musk, perché è colui che ridisegna un nuovo modo di fare politica, a prescindere dalla democrazia”.

Oltretutto con un governo che sembra voler mettere mano al sistema dei controlli costituzionali…

“Certo, il governo sta smantellando tutti i contro-bilanciamenti previsti dalla Costituzione: la Magistratura, la proposta di smantellare la Corte di conti. Si vuole creare una sorta di area di immunità, ma dove l’immunità non è intesa come la intendevamo prima, è un’area dove la politica esercita la costruzione del consenso fuori da ogni limite e regola, nella quale le piattaforme messe a servizio da questo oligarca autocrate possono condizionare le democrazie. Lo abbiamo visto negli Usa, ma sta accadendo anche in Italia. Non è un caso se c’è una liaison tra Musk e Salvini e tra Musk e Meloni. Non ci sono solo gli affari, ovvero che lui vuole l’appalto Starlink, c’è di più. C’è la consapevolezza della politica che Musk può essere uno strumento fuori dalle regole per costruire il consenso”.

E come si ferma questo processo?

“L’Europa deve costruire un sistema di regole chiare. A partire dallo spazio, che non può essere un monopolio di Musk. La comunicazione è un bene comune che deve avere delle regole chiare e precise”.

A Bologna ieri la polizia ha chiesto alla Rai le immagini di un solo corteo, trasformando il servizio pubblico in un organo di polizia. Anche quello è un segnale di una certa deriva illiberale?

“Il segnale indecoroso è che il governo ha consentito l’oltraggio di Bologna, città medaglia d’oro alla Resistenza, consentendo che i neofascisti di Casapound sfilassero davanti alla stazione… Il problema è che le risposte di Piantedosi e Meloni vanno nella direzione di supportare chi ha consentito quell’oltraggio”.

C’è un disegno dietro?

“È evidente che, come per Albania, dove il governo scientemente continua a mandare migranti sapendo che viola la legge, questo accade perché vogliono lo scontro con la magistratura e quindi poter parlare di giudici politicizzati e comunisti. E questo rientra nel processo di delegittimazione del quale parlavo prima. Io comando e non governo. Stiamo entrando in un feudalesimo autocratico tecnologico, in cui c’è uno che ha tanti soldi e che comanda avendo al suo servizio alcuni governanti. Giorgia Meloni deve capire se è al servizio della democrazia o è al servizio di un oligarca autocrate”.