Il luogo scelto per lanciare l’iniziativa spiega meglio di qualsiasi altra cosa l’iniziativa. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader di Sinistra Italiana e Verdi, presentano davanti al Twiga la proposta di legge che dichiara le spiagge italiane beni comuni inalienabili dello Stato. Il Twiga, appunto, non uno stabilimento qualunque, ma quello legato alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè (pur avendone ceduto le quote). Esponente di un governo che continua nella sua battaglia a difesa dei balneari, su cui Fratelli d’Italia e Lega fanno a gara per provare a ingraziarsi chi usufruire delle concessioni delle spiagge.
La sfida del Twiga di Avs per le spiagge come bene comune
Per Bonelli ci troviamo di fronte ad atti di “profonda iniquità sociale” e la spiegazione riguarda proprio il Twiga, “uno stabilimento balneare che paga 21mila euro l’anno ma fattura 8 milioni di euro. In totale, tutte le concessioni demaniali dello Stato italiano pagano allo Stato 100 milioni di euro, ma fatturano 10 miliardi di euro”.
Per il leader dei Verdi quello che vuole fare il governo guidato da Giorgia Meloni è “inaccettabile: ha aumentato la lunghezza delle coste italiane di 3mila chilometri. Un trucchetto incredibile per evitare di mandare a gara tutte le concessioni demaniali marittime”. In più, lo stesso esecutivo “vuole mandare a gara e privatizzare le ultime spiagge libere del nostro Paese”.
Per Bonelli le spiagge devono invece essere libere e gli italiani devono riappropriarsi di un bene comune “che oggi è diventato esclusivo, per pochi, a prezzi altissimi”. A Forte dei Marmi, ad annunciare l’inizio della raccolta firme per la proposta di legge sulle spiagge libere, c’è anche Fratoianni: “Il mare deve essere libero, e deve essere consentito – afferma il leader di Sinistra Italiana – a tutti e a tutte, al di là delle condizioni economiche, di poter andare sulla spiaggia con le proprie famiglie”.
Perché oggi andare al mare “è diventato un privilegio, mentre ci sono concessioni pagate pochissimo con fatturati enormi. Insomma è stato espropriato il diritto dei cittadini di poter andare al mare”, per Fratoianni. La proposta di legge di Alleanza Verdi-Sinistra si compone di otto articoli. Il primo prevede che le regioni garantiscano che almeno il 70% delle spiagge abbia libero accesso, senza strutture o attrezzature fisse. Insomma, sia libera. Consentendo, inoltre, sempre l’accesso libero e gratuito per raggiungere la battigia. Si punta anche a vietare di accumulare più di due concessioni nella stessa regione, mentre la durata della concessione non può superare i 12 anni. Per la proposta, inoltre, i canoni della concessione dovrebbero essere aumentati tra il 200% e il 350%.