Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha firmato 9 autorizzazioni a procedere per il reato di vilipendio, si tratta di tutte presunte offese al Capo dello Stato o alle istituzioni costituzionali. “Diverse procure italiane – ha scritto il ministro sulla sua pagina Facebook – hanno chiesto al Guardasigilli di poter avviare alcuni procedimenti per i reati di vilipendio. Erano fascicoli che stavano lì da tanto, alcuni erano sulla scrivania del ministro dal 2014”.
La legge prevede che il ministro della Giustizia dia la sua autorizzazione a procedere per questo tipo di reati. “Ritengo – ha aggiunto Bonafede – che, poiché tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, nessuno deve godere di privilegi. Quindi ho deciso di concedere l’autorizzazione a procedere per tutti i casi pendenti. La coerenza è un valore che va coltivato prima di tutto nelle istituzioni”.
Nella lista compaiono anche nomi eccellenti. “Per evitare ogni forma di strumentalizzazione o illazione – ha aggiunto il Guardasigilli -, vi comunico che fra le persone per cui ho firmato l’autorizzazione a procedere, per presunte offese al capo dello Stato, ci sono: il ‘padre fondatore’ e garante del MoVimento, Beppe Grillo, il mio collega e amico, Carlo Sibilia, il padre del mio amico fraterno Alessandro Di Battista e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, accusato invece di vilipendio delle istituzioni costituzionali. Ovviamente non ho fatto alcuna distinzione e ho firmato tutte le richieste; mi chiedo – conclude il ministro – come mai fossero state lasciate lì a prendere polvere oppure, come ho potuto constatare, lasciate a dormire in segreteria dopo che era stato negato il consenso. Il cambiamento passa anche da qui”.