“Abbiamo già molti banditi in Brasile, ora portate via questo criminale. Fosse stato per me Battisti sarebbe già in Italia”. E’ quanto ha ribadito il neo presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, riferendosi alla vicenda dell’ex terrorista italiano Cesare Battisti. Bolsonaro, parlando con i cronisti nel corso della cerimonia per i venticinque anni della rivista italo-brasiliana ‘Comunità Italiana’, ha aggiunto che l’ex fondatore dei Proletari armati per il comunismo “è stato protetto dai governi di sinistra, ma questo non si ripeterà. Sappiamo quanto questo caso sia stato duro per l’Italia”. Il presidente del Brasile ha aggiunto che farà “tutto ciò che è legalmente possibile” per estradare “immediatamente” Battisti in Italia.
Intanto il magistrato del Supremo Tribunale Federale brasiliano, Luiz Fux, ha concluso la sua relazione sul caso dell’ex terrorista italiano e ha chiesto al presidente dell’Alta corte, Josè Antonio Dias Toffoli, di fissare una data per la sua discussione. Il Supremo Tribunale Federale brasiliano si era già dichiarato a favore dell’estradizione di Battisti nel 2010, lasciando però l’ultima parola all’allora presidente, Lula da Silva, che, a fine mandato, concesse a Battisti lo status di rifugiato. Ora il Tribunale supremo dovrà decidere se Bolsonaro potrà legalmente modificare una decisione assunta da un suo predecessore.