Nuova crescita dei casi di contagio da Covid-19 in Italia. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, i nuovi positivi sono 6.968, in salita rispetto ai 5.636 registrati nelle 24 ore precedenti (qui il bollettino di ieri), ma a fronte di un numero inferiore di tamponi processati, 230.039 e che determina un tasso di positività al 3,02%. Sono invece 31 i decessi, incremento identico a quello registrato ieri. I guariti sono 4.450, mentre gli attualmente positivi crescono di 2.438 raggiungendo il totale di 118.761.
Dal fronte ospedaliero il bollettino di oggi evidenzia una crescita dei ricoveri nei reparti ordinari, dove ci sono 2.948 pazienti, in salita di +68. Tornano ad aumentare anche le terapie intensive, con 337 ricoverati, che equivale a un incremento di 15 unità con 40 nuovi ingressi (ieri erano stati 26). Le persone in isolamento domiciliare sono 115.476. La Sicilia con 868 nuovi casi si conferma la regione con l’incremento maggiore di nuovi casi, seguita da Toscana (774) e Lombardia (768).
“La quarta ondata ci sarà e in effetti i casi che stanno salendo negli ultimi 20 giorni rappresentano già un inizio di quarta ondata” ha detto a Radio anch’io il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Però questa quarta ondata – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, almeno per quanto riguarda coloro che stanno male in forma seria, tanto da ricorrere alle cure ospedaliere, è prevalentemente per i non vaccinati”.
“Questa ondata – ha detto ancora Sileri – sarà caratterizzata probabilmente da un ulteriore incremento dei casi positivi, ma da una stabilizzazione dei ricoveri e dei decessi. Sarà più probabile vedere un incremento dei ricoveri e decessi laddove è maggiore la percentuale di popolazione non vaccinata. Ci stiamo sì concentrando a vaccinare la persone più giovane, con tantissime opzioni anche per invogliare gli over 12″.
“Ma la cosa più importante – ha aggiunto il sottosegretario -, e che a me preoccupa di più, è andare a cercare gli over 50 perché saranno loro, non vaccinati a maggior rischio, ad essere inclusi nel computo dei malati gravi di questa quarta ondata. Immagino proprio che dovremo fare una terza dose di vaccino. E’ difficile poter dire quando, ma è verosimile almeno dopo un anno dal vaccino”.
“Conosciamo questo vaccino da poco meno di un anno – ha detto ancora Sileri -, come largo uso nella popolazione. Sappiamo che, ad oggi, la risposta anticorpale e protettiva permane. Quanto però durerà questa risposta però lo scopriremo solo nei prossimi mesi. E’ verosimile che possa durare un anno, un anno e mezzo. Se così dovesse essere è chiaro che una terza dose sarà necessaria”.
“Mentre invece, sin da subito, prima quindi che arrivi l’autunno-inverno – ha concluso – è verosimile che una terza dose possa essere necessaria in coloro che hanno un sistema immunitario più fragile. Ad esempio persone molto molto anziane, pazienti oncologici in chemioterapia, o che hanno fatto il trapianto. Così come è possibile che una terza dose possa essere necessaria nel caso in cui compaia una variante tale da eludere i vaccini esistenti”.