Lo stop alla quarta linea dell’inceneritore di Acerra è solo una sospensione a tempo. Il dietrofront di De Luca ha tutte le caratteristiche del classico break del pugile messo alle corde, dopo bordate che arrivavano oramai da ogni parte: 5 Stelle e opposizione a vario titolo, comitati civici, persino dalla lista di maggioranza battezzata col nome del governatore. Ma il montante decisivo l’ha sferrato la Chiesa.
Ad assestarlo è stato monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana. Non serve conoscere i dettagli della chiacchierata a porte chiuse a Palazzo Santa Lucia tra il presidente della Regione e l’alto prelato, promosso proprio da quest’ultimo. Il risultato è più che sufficiente, almeno per ora, ed è condensato in 22 righe di nota, raramente così prolissa per una comunicazione ufficiale della Regione, diffuse dall’ufficio stampa del governatore a margine del vertice con la Chiesa. In buona sostanza, riferisce la nota, “sarà avviata un’operazione trasparenza sui dati epidemiologici rilevati sul territorio”.
Nell’attesa “la Regione sospenderà ogni decisione relativa al termovalorizzatore e all’ipotesi di quarta linea”. Dati epidemiologici che non sono poi così secretati. C’è un registro tumori, istituito dalla Regione stessa, che rimanda un quadro drammatico dell’incidenza tumorale nel distretto della Asl 2 Nord, di cui fa parte Acerra, e certifica uno dei più elevati alto tassi di mortalità in Italia per cancro a polmone, mammella, vescica, colon retto, fegato e vie biliari, linfomi, tiroide, stomaco e pancreas.
Il pugile ha comunque preso tempo, ma non è knock out. Con la stessa nota, De Luca fa sapere che “ogni impianto di trattamento, a cominciare dal termovalorizzatore, richiede un necessario programma di manutenzione. Sarebbe irresponsabile trovarsi con impianti bloccati e montagne di rifiuti per strada, senza aver fatto un’azione di prevenzione”. L’intento è far comprendere che l’inceneritore potrebbe bloccarsi irrimediabilmente e precipitare la Campania in una nuova crisi spazzatura. A quel punto, la quarta linea diventerebbe necessaria.
La mozione M5s che chiedeva lo stop alla quarta linea dell’inceneritore
“Tempo se ne sarebbe potuto trovare prima, per far decollare un sistema di raccolta differenziata rimasto fermo al palo da anni”, ricorda il consigliere regionale M5S Gennaro Saiello, firmatario della mozione che ha mandato in corto circuito l’altro sistema, quello di Vincenzo De Luca. Un atto con il quale si chiedeva lo stop alla quarta linea e l’avvio della dismissione del termovalorizzatore, evitando la concentrazione di impianti di compostaggio sulle future ceneri dell’inceneritore. Mozione approdata per tre volte tra i banchi del parlamentino regionale, con due fughe strategiche di consiglieri per far cadere il numero legale, fino alla bocciatura, in un’aula comunque semivuota, che consentito almeno la conta di ha votato a favore: i tre del gruppo 5S, le ex grilline, oggi nel Misto, Muscarà e Ciarambino e la consigliera Vittoria Lettieri, figlia di un ex sindaco di Acerra, eletta con la lista De Luca Presidente.
“Una vittoria contro quel mostro con il quale combattiamo da anni”, dichiara la Lettieri. Che alla domanda sul perché il gruppo di cui fa parte abbia snobbato la mozione, ribatte: “Rispondo di me stessa e del mio territorio”. Come si spiega questo dietrofront di De Luca? “Non so perché non abbia fatto questo passo indietro – dice Lettieri – bisognerebbe chiederlo a lui”. Saiello rivendica il risultato: “Siamo orgogliosi di aver combattuto, soli nell’assise, una battaglia di civiltà”.
Il consigliere M5S ha parole anche per la collega Lettieri: “Un ravvedimento miracoloso dopo che aveva scelto di appoggiare il finanziamento previsto nell’assestamento di Bilancio”. Un precedente ricordato anche dalla consigliera Maria Muscarà: “Abbiamo già dato a luglio 27 milioni alla A2A (la società che gestisce l’inceneritore, ndr), ora si farà in modo di realizzare questa quarta linea giustificandola con una nuova emergenza rifiuti. Il dietrofront di De Luca non è credibile. Intanto – ricorda Muscarà – Acerra è al 76esimo giorno di sforamento di Pm10 nell’aria”.
Per il Wwf Campania il piano regionale dei rifiuti è un fallimento
Le fa eco Vincenzo Viglione, già tra i banchi del Consiglio regionale, oggi nel Wwf Campania: “La Regione si trova con una percentuale media di differenziata che a tutto il 2022 si è attestata al 55,6%, dieci punti sotto le previsioni di piano. La parte residuale vede nel sovrasfruttamento dell’inceneritore e nella famigerata quarta linea, un disperato tentativo di mettere una patetica pezza a un fallimento del piano regionale rifiuti urbani”. E mentre il sindaco di Acerra ha un plauso solo per la Regione “per un lavoro di questa amministrazione che ci è stato riconosciuto”, il governatore De Luca, nella sua diretta Facebook, ribadisce “in Campania, noi stiamo voltando pagina”. “De Luca vuole solo placare gli animi dopo i dati allarmanti sull’incidenza tumorale ad Acerra – dichiara Vincenzo Petrella, del Comitato No Inceneritore -, non abbiamo bisogno di chiacchiere né di annunci politici ma di un atto amministrativo che cancella la‘costruzione della quarta linea dell’inceneritore”.