Blitz su redditometro e balneari, a urne chiuse arriva lo stop

Cancellati gli emendamenti su redditometro e balneari, annunciati prima del voto e cancellati soltanto adesso.

Blitz su redditometro e balneari, a urne chiuse arriva lo stop

Alla fine, Forza Italia e Lega possono dire che lo scopo è stato raggiunto. Anche se i blitz su redditometro e balneari sono stati stoppati. Soltanto ora, però. Nel frattempo, infatti, le due misure sono rimaste in piedi fino alle elezioni europee e solo dopo il voto sono state bloccate, in seguito anche ai rilievi del Quirinale. Lo scopo elettorale è stato raggiunto: gli azzurri si sono schierati a difesa dei contribuenti contro il Fisco e il Carroccio a favore dei balneari.

Ora, invece, si rimanda tutto e il doppio blitz sul decreto Coesione viene cancellato e rinviato ad altri provvedimenti. La commissione Bilancio del Senato ha infatti accantonato i due emendamenti che verranno trasformati in ordini del giorno. In entrambi i casi il Quirinale aveva espresso i suoi dubbi – confermati anche dal governo con il ministro Raffaele Fitto – per la totale estraneità delle due materie al decreto Coesione. Un’estraneità evidente, ma che per la commissione non c’era. Almeno finché non si è andati al voto per le europee.

Redditometro e balneari, le bandierine saltano

Ieri è iniziato il voto in commissione su oltre 700 emendamenti. I due su redditometro e balneari non erano stati ritirati, ma già a inizio seduta era arrivato un chiaro messaggio del sottosegretario all’Economia, Federico Freni: tutto rinviato ad altri provvedimenti. Una rassicurazione sufficiente per Forza Italia, che incassa la promessa di abolire il redditometro all’interno dello schema del decreto legislativo attuativo della delega fiscale, correttivo del concordato preventivo, atteso già domani in Consiglio dei ministri. D’altronde la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivide il superamento del redditometro.

Ma un conto era annunciarlo d’urgenza prima del voto e un altro è intervenire ora, a urne chiuse. Si può fare con calma, anche se – per dirla con Freni – “nessuno ha intenzione di utilizzare” questo strumento. L’emendamento diventa così un ordine del giorno, ma in ogni caso sul punto l’accordo nella maggioranza è totale. Più complessa sembra essere la partita dei balneari, su cui sia Lega che Fratelli d’Italia vogliono mettere la bandierina. Il blitz del Carroccio, firmato dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, aveva preso in contropiede il partito di Meloni: la Lega chiedeva la mappatura delle spiagge, l’introduzione di indennizzi ai concessionari uscenti e anche il diritto di prelazione.

Anche questo emendamento salta e si trasforma in un ordine del giorno. Perché nel frattempo sono arrivate rassicurazioni da Palazzo Chigi, secondo quanto spiegato proprio da Romeo: il tema passerà in Consiglio dei ministri. E intanto l’ordine del giorno impegnerà il governo ad adottare la mappatura, definire il riordino del settore e garantire un ritorno economico ai balneari anche attraverso un indennizzo. Ma, intanto, Chigi potrebbe sfilare la bandierina sul tema alla Lega.