Con un colpo di mano che ricorda quello che si è consumato su Inps e Inail il governo mette le mani sul Centro sperimentale di cinematografia. Lunedì sera sembrava che l’esecutivo ci avesse ripensato, accantonando l’emendamento al decreto legge Giubileo presentato nei giorni scorsi dai deputati della Lega, Igor Iezzi, Simona Bordonali, Laura Ravetto e Alberto Stefani, che puntava a stravolgere la struttura e la mission dell’istituzione, presieduta da Marta Donzelli (nella foto), che è nello stesso tempo scuola di cinema e cineteca nazionale.
Con un colpo di mano che ricorda quello che si è consumato su Inps e Inail il governo mette le mani sul Centro sperimentale di cinematografia
L’obiettivo era portarla sotto il controllo del governo, azzerandone i vertici con due anni di anticipo rispetto al termine naturale del mandato. L’emendamento in questione sopprimeva il direttore generale e poneva il Comitato Scientifico alle dirette dipendenze dei ministeri della Cultura, dell’Istruzione e del Mef che avrebbero diritto di nomina dei sei componenti. Quello che è successo ieri lo racconta il deputato pentastellato, Gaetano Amato.
“Dispiace smentire i comunicati di giubilo di qualcuno, ripresi forse con eccessiva solerzia da alcuni organi di stampa, ma l’emendamento leghista che mira a lottizzare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma era stato solo accantonato, non ritirato. Anzi: oggi (ieri, ndr) la maggioranza ha approvato un testo (un emendamento nel decreto Pubblica amministrazione bis, ndr) che è stato se possibile peggiorato, ampliando il novero di ministeri protagonisti del futuro spoil system da 3 a 4, inserendo anche il ministero dell’Università”.
“Con la prima versione dell’emendamento provavano in 3 a lottizzare il Centro (ministero Cultura, Economia e Istruzione): due ministri Lega, uno FdI. Oggi se n’è aggiunto un quarto, il ministero dell’Università amministrato da Forza Italia. Tutti ora hanno un posto a tavola”, attacca il vicepresidente del M5S, Riccardo Ricciardi.
Conte: “Il governo volta le spalle alle istanze dei giovani, degli studenti, agli appelli del mondo del cinema e della cultura”
“Il governo Meloni oggi volta le spalle alle istanze dei giovani, degli studenti, agli appelli del mondo del cinema e della cultura”, dice il presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Non solo vediamo sete di potere e di posti, ma a questa si aggiunge un disegno, che è quello del controllo sui luoghi di produzione di immagini e di immaginario, e che noi non possiamo e non vogliamo accettare in un Paese come il nostro”, denuncia la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Sorprendono le accuse di Pd e M5S. Nessuno di loro parlava di indipendenza e lottizzazione quando l’ex ministro Franceschini nominava gli attuali vertici o escludeva tutti coloro che non erano targati Pd”, dichiara Iezzi. “Ecco i due cda che ho nominato io, rispettando e non modificando le norme vigenti. Tutti possono valutare se i nomi fossero o meno garanzia di autorevolezza e indipendenza: Cda 2017 Felice Laudadio Presidente; Nicola Giuliano poi Giancarlo Giannini; Aldo Grasso poi Roberto Andò; Carlo Verdone. Cda 2021, Marta Donzelli Presidente; Cristiana Capotondi; Guendalina Ponti; Andrea Purgatori”, replica l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Si era mobilitato tutto il mondo degli studenti del Centro di cinematografia e tutto il mondo del cinema, fino a Wim Wenders contro l’emendamento. Ma le ragioni dell’occupazione e del potere hanno vinto.