“Il Pd è in prima fila a dire che è uno scandalo e una vergogna, ma mi piacerebbe lo fossero tutte le forze politiche”. Il segretario dem Matteo Renzi ha commentato così l’irruzione di Naziskin verificatasi martedì a Como in occasione della tappa ad Asti del suo tour Destinazione Italia. “Su questi temi non devono esserci divisioni”, ha aggiunto dicendosi “preoccupato per alcune considerazioni fatte in queste ore”. “C’è un atteggiamento quasi timido nel condannare gesti come questi – ha sottolineato l’ex premier – che invece vanno condannati da tutte le parti politiche”.
“Vedo stamattina dichiarazioni stravaganti, anche su trasmissioni televisive, su questi temi – ha proseguito il segretario del Pd –. Non soltanto il Pd condanna con fermezza, ma chiede a tutte le forze politiche di essere unanimi nel condannare ogni tipo di violenza di impianto fascistoide”. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, però, non vuole sentir parlare di violenza. “Secondo me – ha detto a L’Aria che tira (La7) – quello è un atto di intimidazione e per me l’intimidazione è inaccettabile. Mi consenta però di dire che trovo abbastanza ridicolo l’appello di Renzi, perché la violenza non è oggettivamente quello che ieri si è visto a Como: è un atto di intimidazione ma non è un atto di violenza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Lega. “Il problema dell’Italia è solo Renzi, non i presunti fascisti”, ha attaccato Matteo Salvini commentando con l’AdnKronos le frasi dell’ex premier. “Lui – ha detto il leader della Lega- si occupa di fake news e del ritorno del fascismo che non esiste. Certo che entrare in casa di altri non invitati non è elegante” ma “il tema dell’invasione dei migranti sottolineato dagli skinheads è evidente”, ha concluso Salvini.