Dopo ventisette mesi di brutale guerra in Ucraina, la pace è ancora lontana e nulla fa presagire che la situazione possa cambiare nei prossimi mesi. Anzi, la tensione continua a salire a seguito con il Cremlino che annuncia di voler incrementare le operazioni di deterrenza nucleare in risposta al pressing del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per convincere gli Stati Uniti di Joe Biden e l’Unione europea a dare il via libera all’uso di armi occidentali per colpire obiettivi militari in Russia.
Un’opera di convincimento da parte del leader del Patto Atlantico che ha già ricevuto il benestare dell’Alto commissario per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, a cui ha fatto seguito l’okay della Francia di Emmanuel Macron, della Polonia di Donald Tusk, della Germania di Olaf Scholz e della Lituania di Ingrida Šimonytė.
Biden valuta il dispiegamento di missili a medio e corto raggio al confine con la Russia e Lavrov torna ad agitare lo spettro della guerra nucleare
Ad alzare la tensione, avvicinando sempre più l’escalation del conflitto in Ucraina, sono le recenti indiscrezioni secondo cui Biden starebbe valutando di installare missili a medio e corto raggio al confine con la Russia. Una mossa che, come spiegato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista a Ria Novosti, rischia di complicare notevolmente la situazione.
Per questo il ministro ha spiegato che la Russia, oltre ad abbandonare la moratoria unilaterale sullo spiegamento di missili a medio e corto raggio, è pronta ad adottare anche ulteriori misure nel campo della deterrenza nucleare se gli Stati Uniti dispiegheranno i loro missili in Europa o nella regione Asia-Pacifico.
“L’attuazione da parte degli americani dei piani di dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio non rimarrà senza la nostra reazione non escludiamo ulteriori passi nel campo della deterrenza nucleare”. Questo perché, secondo il ministro russo, lo spiegamento di missili terrestri americani al confine con la Russia “creerà una seria sfida alla sicurezza” del Paese guidato da Vladimir Putin, ma tali azioni “diventeranno un problema non solo per Mosca”.