Pubblicamente ripete di sentirsi “bene” e di non volersi ritirare come candidato presidente dei democratici americani, ma in privato Joe Biden – a seguito di un martellante pressing da parte dei colleghi di partito – sembra non essere più tanto convinto.
Anzi, da qualche ora si fanno insistenti le voci secondo cui l’attuale inquilino della Casa Bianca starebbe vacillando. A dirlo molto chiaramente è la CNN, citando alcune fonti secondo le quali ha chiesto ai suoi più stretti consiglieri se ritengono che “Kamala Harris possa vincere le elezioni” contro Donald Trump che, specie dopo essere scampato all’attentato di sabato, sembra avere la strada spianata verso l’elezione a Presidente degli Stati Uniti.
Il ceffone della Pelosi a Biden
Una domanda a cui, sempre secondo l’emittente americana, avrebbe risposto direttamente l’ex presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi, facendo notare a Biden che per i sondaggi “non può sconfiggere” il tycoon nelle presidenziali di novembre. Una frase, arrivata nel corso di una lunga telefonata, che ha gelato l’attuale inquilino della Casa Bianca che si è sentito crollare il mondo addosso perché, questa la tesi della Pelosi, la sua candidatura potrebbe distruggere le possibilità dei democratici di riconquistare il controllo della Camera dei rappresentanti.
Dopo un primo momento di sconforto, Biden avrebbe provato a respingere le parole dell’ex presidente della Camera USA, sottolineando che a suo dire i sondaggi affermano che può ancora vincere, ma con scarsi risultati. Infatti, Pelosi, decisa ad aprire gli occhi al candidato democratico su cui si fanno sempre più insistenti i timori per la sua salute psico-fisica, a un certo punto della telefonata, sempre secondo la CNN, ha chiesto a Mike Donilon, consigliere di lunga data di Biden, di collegarsi per parlare dei dati e quest’ultimo avrebbe confermato tutte le preoccupazioni da lei espresse.
L’ultima beffa: Biden positivo al Covid
Ironia della sorte, Biden, che da tempo ha detto che soltanto “un medico e per gravi motivi di salute” potrebbe convincerlo a fare un passo di lato, da ieri è risultato positivo al Covid e per questo ha dovuto annullare la sua partecipazione all’evento elettorale di Las Vegas a lui dedicato.
A confermare la positività del presidente è stata la stessa Casa Bianca, secondo cui il leader manifesta sintomi lievi e “si sente bene”. Come spiegato dall’addetta stampa della presidenza, Karine Jean-Pierre, Biden “è vaccinato e ha già iniziato le cure”, motivo per il quale “continuerà a svolgere il suo lavoro di ufficio” seppur “in autoisolamento”.
Cresce il fronte del No
Quel che è certo è che per l’inquilino della Casa Bianca le cose vanno di male in peggio. Anziché diminuire, continua ad aumentare il pressing dei democratici per chiedergli di rinunciare alla corsa per il bis. Infatti, nel volgere di poche ore, altri big del partito gli hanno fatto capire che è tempo di fare i conti con la realtà. Il primo a prendere la parola è stato Adam Schiff, già presidente della commissione Intelligence della Camera, che in un’intervista al Los Angeles Times ha detto molto chiaramente che Biden “è stato uno dei presidenti più importanti nella storia della nazione ma siamo a un bivio: una seconda presidenza Trump minerebbe le fondamenta stesse della nostra democrazia”. Per questo ha tagliato corto affermando che è giunto il momento di “passare la torcia”.
Del tutto analoga la posizione del leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, secondo cui “la cosa migliore è che Biden si ritiri” visto che “la sua insistenza nel proseguire la campagna elettorale sta mettendo a rischio la tenuta dei democratici al Congresso”. Stesso concetto che gli è stato ribadito pure da Hakeem Jeffries, il leader della minoranza dem alla Camera, convinto che non ci siano più le condizioni per andare avanti. Tutte dichiarazioni a cui ha risposto pubblicamente Biden ripetendo di essere “il candidato democratico” e dicendosi sicuro “di vincere”.
Rassicurazioni che non hanno convinto nessuno e che lasciano aperta la carta dell’eventuale ritiro in favore della sua vicepresidente, Kamala Harris. Un’opzione su cui continueranno a premere i suoi più stretti consiglieri e amici, a partire dall’ex presidente Barack Obama, convinti che presto o tardi Joe saprà “farsi da parte”.