L’assessore Guido Bertolaso intenzionato a fare shopping oltreoceano. Ma, se una volta si andava in America per comprare Levi’s e Timberland, ora si va (se si è assessori al Welfare di Regione Lombardia) per “comprare” medici e infermieri. I primi, ha riferito ieri, li vuole prendere negli Usa, i secondi in Argentina e Paraguay…
L’assessore Bertolaso andrà negli Usa per convincere i medici italiani a tornare. Poi si recherà in Sud America a caccia di infermieri
In Sud America infatti sbarcherà con l’obiettivo di far arrivare entro la fine del 2024 tra i 400 e i 500 infermieri. Negli Stati Uniti, invece, incontrerà i sanitari italiani espatriati, per convincerli a tornare a casa. In pratica, il Bertolaso politico intende sbarcare negli Usa, dove i medici guadagnano dieci volte di più dell’Italia e dove il merito viene riconosciuto e premiato, per convincerli a tornare in un Paese dove i direttori sanitati sono scelti dalla politica (spesso senza alcuna capacità); la ricerca è influenzata dalla politica; gli avanzamenti di carriera e i riconoscimenti sono mediati dalla politica. Un sicuro successo…
“La strategia è cercare di dare una risposta con la massima urgenza a quelle carenze di organico che io sto denunciando da anni e che adesso evidentemente sono state suffragate e confermate dalla realtà. Queste assunzioni – ha commentato Attilio Fontana – consentirebbero di superare il momento più critico delle necessità della nostra Regione in attesa dei provvedimenti che questo governo sta assumendo per allargare il numero delle persone che possono iscriversi alle facoltà universitarie sia di medicina sia di infermieristica e che queste misure possano dare i loro risultati”.
Il lato comico (se non tragico) di tutta questa iniziativa è che è proprio la questione salariale – sia per i medici che per gli infermieri – è la prima motivazione della carenza di sanitari, come sottolinea il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Nicola Di Marco: “Di fronte agli enormi problemi della sanità pubblica lombarda e alle gravi difficoltà della professione infermieristica, Fontana e Bertolaso decidono di non risolvere i problemi, ma di fare dumping sociale. Il punto è che in Lombardia, come nel resto d’Italia, il personale sanitario non è adeguatamente retribuito, oltre che sovraccarico di lavoro e sempre più vittima di stress lavorativo e burn-out. Dietro questa logica aziendalistica, che sottomette al business la nostra salute, non c’è incapacità, ma il preciso disegno di una destra che mira a picconare costantemente i pilastri del servizio sanitario pubblico, drenando risorse e peggiorando la qualità dei servizi, allo scopo di aprire crepe all’interno delle quali il privato può crescere indisturbato, finché la sanità pubblica non esisterà più”.