“Qui non si sta corteggiando Grillo. Cerchiamo di bucare il muro dell’autoreferenzialita’ del sistema, si sta cercando di capire cosa si muove nel profondo. E’ il sistema che e’ in gioco”. Cosi’ il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parlando alla direzione del partito. Poi, sottolinea: “La nostra iniziativa deve sollecitare una rapida verifica” per capire se il governo e’ possibile. “Dobbiamo dire che vogliamo il cambiamento. Ora si apre un bivio non solo per le prossime settimane. Dobbiamo girare il film molto avanti e capire che la crisi non finisce domani mattina. Non siamo davanti a uno scoglio ma davanti a una transizione”, prosegue il leader del Nazareno. “Serve una fase incisiva che dia il segno che cambi qualcosa. E comunque noi dobbiamo dare il segno che cambi qualcosa. E dobbiamo dirlo senza balbettare, senza partecipare al balletto delle ipotesi”. Per questo, Bersani conclude il ragionamento: “Pensare a responsabilita’ di governo senza cambiamento ci prepara a guai peggiori. Non vedo nessun altro in condizione di dare un messaggio del genere. Tocca a noi. Se chiamati siamo pronti ad un governo del cambiamento con un governo con punti programmatici”.
Il segretario del Pd lancia “otto punti per un governo di cambiamento”, sottolineando che “non sono punti esaustivi, ma se praticati possono dare energia al Paese per reagire alla crisi. Sono punti irrinunciabili per qualsiasi proposta di governo”. Quanto alle possibili alleanze, osserva: “Il cambiamento non possiamo cercarlo con chi l’ha impedito fin qui e ha seminato gran parte di quel vento che oggi ci ha portato la tempesta. Non pensiamo praticabili e credibili accordi di governo tra noi e la destra berlusconiana”. Infine, rivolgendosi a Grillo dice: “Noi davanti al Paese ci prendiamo le nostre responsabilita’. Chi ha preso 8 milioni di voti in Parlamento e ha scelto di non avere una via extraparlamentare deve dire cosa fare del nostro Paese. Cosa intende fare il Movimento 5 Stelle? Vuol scegliere fior da fiore? Se aspetta un facile bersaglio, un accordo di palazzo su cui sparare a palle incatenate, allora aspetta, spera. Non staremo fermi e muti. Sbagliano i conti. Abbiamo detto qual e’ la nostra proposta e, se ci sara’ consentito, ci rivolgeremo al nuovo Parlamento”.
(ITALPRESS).