Stai a vedere che gli universitari di tutta Italia che denunciano l’inerzia del governo in materia di caro-affitti hanno preso un abbaglio. Questo almeno è quanto lascerebbe pensare l’intervento di Anna Maria Bernini, ministro dell’Università, che durante il question time ha negato i problemi e i ritardi di cui le chiedevano conto i deputati del Movimento 5 Stelle.
La forzista nega che ci siano problemi. Le risorse previste dal Pnrr però sono state tagliate
“il Governo si è già impegnato e ha già corrisposto soluzioni coerenti, mettendo a disposizione risorse specifiche per alloggi e borse di studio per gli studenti fuori sede. È un tema prioritario che troverà spazio anche nella prossima legge di bilancio, come nella precedente” ha spiegato la forzista che poco dopo si è lasciata andare al solito scaricabarile: “Duole ribadirlo, ma noi abbiamo ereditato una dotazione di appena 40mila posti letto da decenni di storia repubblicana, però siamo pronti e stiamo già lavorando al massimo per recuperare questo gap decennale”.
Per questo aggiunge: “Ho avviato un gruppo operativo con le Amministrazioni regionali e locali e lanciato una manifestazione di interesse per individuare immobili pubblici e privati da poter riconvertire in studentati da mettere a disposizione degli atenei. Sono pervenute circa 80 mila domande di interesse” di cui “65-67mila” dovrebbero risultare idonei.
La ministra Bernini parla di 65mila nuovi alloggi, ma ha perso 500 milioni dall’Ue
Una risposta che non ha soddisfatto il deputato M5S, Antonio Caso, che ha detto in aula che “anche oggi, lei, con fretta e furia, è uscita con diverse agenzie per provare a rassicurare, sugli alloggi universitari. Finora ha sempre detto che andava tutto secondo i programmi. E invece? Invece l’Ue ci ha tagliato 500 milioni dalla terza rata del Pnrr che erano proprio dedicati a questi alloggi e non sappiamo come andrà con la quarta”.
Un taglio per il quale, la incalza Caso, “avete dato la colpa all’Associazione degli studenti”. Per questo M5S chiede di “rimpinguare il fondo per gli aiuti destinati agli affitti degli studenti fuori sede, per tamponare un fondo che con noi era di 15 milioni, mentre con voi è diventato di 4” e “continueremo a vigilare” sul tema “perché la protesta delle tende non si fermerà, dato che gli studenti non vi credono più. E se la situazione non migliorerà, ci rivedremo qui in Commissione e in ogni occasione utile, perché su questo argomento, le tende, le piantiamo anche noi”.