Sotto sotto ci spera anche lei e non ne fa certo un mistero. “Se me lo chiedesse il Presidente della Repubblica non potrei certo dire di no”, confessava, intervistata da La Stampa, solo qualche giorno fa la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. E’ lei, del resto, la turboberlusconiana (copyright di Alessia Morani del Pd) al fianco dell’ex Cavaliere dal 1994, anno della fondazione di Forza Italia, la sospettata numero uno per ricevere il mandato esplorativo che, domani, Sergio Mattarella potrebbe affidarle.
Silvio ci crede – Ma a sperare nell’incarico alla lady (azzurra) di ferro, è soprattutto Silvio Berlusconi in persona. Che dopo essersi ripreso la scena al termine del secondo giro di consultazioni al Quirinale, mimando al fianco del leader della Lega, il discorso di Matteo Salvini prima di sbattere la porta in faccia a qualsiasi ipotesi di intesa con il Movimento 5 Stelle, si candida ora – per interposta persona della Casellati – al ruolo di regista occulto dietro le quinte della partita del nuovo Governo. Quasi che, il vero esploratore, fosse in un certo senso lui. Una posizione che gli consentirebbe, per lo meno, di vegliare sulle trattative in corso e, soprattutto, di vigilare sull’alleato Salvini. Sul quale, non è un mistero, i sospetti di Berlusconi, anche dopo la gita al Colle a reti unificate della scorsa settimana, sono tutt’altro che superati. Anzi, il timore che, alla fine, il leader del Carroccio possa siglare un accordo con il nemico numero dell’ex Cavaliere – ossia il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio – sono ben lontani dall’essersi dissolti. Il punto, però, è un altro. Anche se Mattarella dovesse affidare l’incarico esplorativo alla fidatissima di Berlusconi, basterebbe a superare l’impasse della crisi alla quale il Quirinale sta cercando di trovare una soluzione? Se il nome della Casellati (votata pure dai 5 Stelle) ha permesso di sbloccare il nodo delle presidenze delle Camere attraverso l’intesa tra Salvini e Di Maio, difficilmente potrà ottenere lo stesso risultato sul fronte del Governo. “A parte il fatto che per le posizioni espresse anche nelle ultime interviste rilasciate, troppo sbilanciate a favore del Centrodestra, l’unica garanzia che la Casellati offrirebbe sarebbe a favore di Berlusconi – taglia corto un autorevole parlamentare del Movimento 5 Stelle -. Senza contare che, difficilmente, il suo incarico sarebbe dirimente: senza di noi, che abbiamo ribadito chiaramente la nostra indisponibilità anche solo a sederci al tavolo con l’ex Cavaliere, sarebbe necessario il sostegno del Pd per assicurare una maggioranza ad un Governo Casellati. E, in questo caso, c’è il veto categorico di Salvini sui dem a bloccare l’operazione”.
Incognita elettorale – La sensazione, insomma, è che un incarico esplorativo servirà a poco. Se non a dare un po’ di tempo in più. Magari fino a fine mese, fino a dopo le elezioni Regionali: il 22 in Molise e il 29 in Friuli. E’ stato lo stesso Salvini, del resto, a far intendere chiaramente che il suo obiettivo è esattamente questo. “Sia chiaro a tutti, anche alle orecchie di chi non vuole intendere, che se vinciamo in Friuli e in Molise nel giro di 15 giorni si fa il governo”, ha detto tieri, tra gli applausi della piazza, il leader della Lega in tour a Montenero di Bisaccia. E una forte affermazione del Carroccio, che confermasse il travaso di voti da FI al Carroccio, potrebbe smuovere l’impasse. In un modo: rottura col Cav per un Governo Lega-M5S. O nell’altro: imporre a Berlusconi il passo di lato per un Esecutivo Centrodestra-5 Stelle.