Silvio Berlusconi va a processo per aver definito “scemo” Danilo Toninelli. Il Cavaliere ha ricevuto un decreto di citazione a giudizio presso il tribunale di Potenza dopo la denuncia del senatore del MoVimento 5 Stelle ed ex ministro delle Infrastrutture.
Berlusconi a processo per aver definito “scemo” Toninelli
I fatti che mandano a giudizio il Cavaliere oggi risalgono al marzo del 2019, durante un’iniziativa elettorale nel capoluogo della Basilicata a sostegno dell’allora candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Vito Bardi (che poi ha vinto le elezioni).
All’epoca Berlusconi si fermò a parlare con le tv anche di Tav e ne approfittò per bacchettare il ministro grillino delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “E’ ridicolo quello che si vede… C’è Toninelli che dice ‘no, no, ma tanto tra sei mesi posso riprendere il via che ho dato…’ Ma come, dai il via a dei lavori, a delle spese importanti per il Paese, dai il via a delle spese nell’Europa e poi tra qualche mese dici ‘tolgo questo via’… Ma dove vivi, sei scemo? Mi sono spiegato con sufficiente chiarezza?”, concluse divertito il Cav prima di congedarsi.
La prima udienza si è svolta il 13 aprile scorso e nel procedimento Niccolò Ghedini ha assunto la difesa di Berlusconi. Ma in Basilicata si è presentato l’avvocato Salvino Murro. Il difensore potentino ha prodotto in aula la certificazione medica dell’ospedale “San Raffaele” di Milano, che certifica il ricovero di Berlusconi e quindi l’impedimento dell’imputato. Per tale motivo l’udienza è stata rinviata al 6 luglio davanti al giudice monocratico di Potenza, Francesco Valente.
Il Giornale scrive che «nell’immediatezza dei fatti» (lo «scemo» rivolto da Berlusconi a Toninelli), l’ex ministro replicò via social all’epiteto del leader di Forza Italia con un altro post. Tre giorni fa, a causa del legittimo impedimento di Berlusconi, la prima udienza del processo Toninelli-Berlusconi è stata rinviata al 6 luglio. Ma l’estate potrebbe portare consiglio. L’avvocato di Toninelli sottolinea infatti al Giornale: “Confido in una risoluzione bonaria del caso”.