Sulla riforma delle intercettazioni sognata da Carlo Nordio, Silvio Berlusconi getta la maschera e lancia un appello a sostenere l’idea di giustizia del guardasigilli.
Malgrado le polemiche interne alla maggioranza che hanno spinto il ministro a fare più di qualche giravolta, il Cavaliere sui suoi social ha spiegato che secondo lui “la polemica sull’uso delle intercettazioni, dei sistemi più invasivi, come i virus informatici, è il più tipico esempio della differenza fra la nostra visione liberale della giustizia e quella dei giustizialisti illiberali”.
“Noi sappiamo benissimo che in alcuni casi le intercettazioni sono uno strumento di indagine necessario. Nessuno ha mai pensato di impedirne o di limitarne l’utilizzo per le indagini di mafia o di terrorismo”, precisa Berlusconi. “Quella che invece ci ripugna, quella che combatteremo sempre con tutte le nostre forze, è l’idea che tutti gli italiani possano essere trattati come sospetti mafiosi o sospetti terroristi. È l’idea che la libertà, la privacy, l’intimità di ciascuno di noi, delle nostre case, delle nostre conversazioni, possa essere violata con la massima facilità. Che la tecnologia, con la scusa di prevenire i reati, possa controllare e soffocare la nostra libertà” insiste il leader di Forza Italia.
“È quello che già avviene in Cina, dove un sistema capillare e sofisticato di controlli, basato sul riconoscimento facciale e quello vocale, serve per reprimere il dissenso delle minoranze religiose. Noi non vogliamo questo modello di società. Lo ripeto, non possiamo trattare tutti i cittadini come se fossero sospetti mafiosi o sospetti terroristi” ha concluso Berlusconi che poi prova a strizzare l’occhio ai garantisti del Terzo polo: “Anche per queste ragioni sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia annunciate dal ministro Nordio, che trovano un significativo consenso anche oltre il perimetro della maggioranza”.
Peccato che questa riforma, su cui giorni fa è già arrivato l’incoraggiamento del Terzo polo, non sembra piacere granché neanche nella maggioranza. Se è scontata la contrarietà del Movimento 5 Stelle, anche da Fratelli d’Italia trapela un certo malumore tanto che sarebbero in corso tentativi per ammorbidire le posizioni del ministro.
Le Camere penali tifano Nordio
“Mi auguro che il Governo e il ministro Nordio procedano spediti, come hanno promesso”. “Nessuno, a partire da Nordio, contesta l’uso delle intercettazioni per mafia e terrorismo. Ma non possono essere concesse intercettazioni a strascico: se si autorizzano quelle per mafia e terrorismo, beh, ci si ferma a quei reati”. Ad affermarlo, in un’intervista a Qn, è il presidente dell’Unione delle Camere Penali, Domenico Caiazza.