Disposta una perizia medico-legale su Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ieri ha dato per l’ennesima volta forfait al processo Ruby ter. La difesa sostiene che non è in condizioni da potersi presentare in aula. Una posizione contestata dalla pubblica accusa e che alla fine ha portato il Tribunale di Milano a decidere di affidare a un medico la valutazione sullo stato di salute del Cav, per appurare se può prendere parte al processo. Non si comprende intanto come un uomo che non può varcare la soglia di un palazzo di giustizia per farsi giudicare possa essere pronto, come parte del centrodestra e non solo vorrebbe, a rivestire l’incarico di Presidente della Repubblica.
IL PROVVEDIMENTO. Il processo Ruby ter, con imputati l’ex premier e altre 28 persone, accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, è iniziato quattro anni fa e, tra uno stop e l’altro, ancora non si conclude l’istruttoria. Ieri, davanti all’ennesima richiesta di legittimo impedimento da parte della difesa di Berlusconi, i giudici della settima sezione penale di Milano hanno quindi optato per la perizia, prendendo “una decisione motivata e ragionata”. L’incarico ai periti verrà conferito il prossimo 15 settembre e il Tribunale, presieduto dal giudice Marco Tremolada, ha già annunciato di volerlo affidare al professor Riccardo Zoia, docente di Medicina legale all’Università Statale, che verrà aiutato da un cardiologo e da uno psichiatra.
All’inizio dell’udienza il difensore del Cav, l’avvocato Federico Cecconi, ha sostenuto che il leader azzurro ha “ancora necessità di riposo assoluto per evitare una recrudescenza degli episodi” di fibrillazione atriale cardiaca, di cui soffre da tempo ma che si sono intensificati nel corso dell’estate. L’ultima crisi è stata quella del 25 agosto, durata oltre 9 ore, spingendo l’ex premier a farsi ricoverare per accertamenti al San Raffaele. Poi un secondo breve ricovero. Per il difensore si tratta di una situazione complessa, in cui non si può escludere la “cronicizzazione” di questi problemi di salute.
IL PARADOSSO. La Procura ha evidenziato che quello di Berlusconi è quadro clinico compromesso (leggi l’articolo), ma meno grave rispetto a quello emerso nell’udienza dello scorso 26 maggio. La verità, per il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, è che “l’imputato Berlusconi è vecchio” e soffre di “alcune di patologie non particolarmente invalidanti per altre persone, ma che inserite in un quadro di fragilità” come la sua, possono diventarlo. “Le malattie si curano, ma la vecchiaia è una malattia ingravescente”, ha aggiunto, specificando però che nel corso dell’estate “abbiamo visto che l’imputato Berlusconi stava meglio, lo abbiamo visto scorrazzare in kart nella sua Sardegna, parlare con i leader politici, decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli”.
“Ho appreso questa mattina che avrebbe partecipato alla trasmissione di Fabio Fazio e alla trasmissione in radio di Paolo Mieli. Quello di Silvio Berlusconi – ha concluso la pm – è il quadro di un uomo vecchio che nel corso della sua vita ha avuto tante fastidiose patologie, che se non fosse supportato da una serie di medici infinita e da una serie di avvocati autorevolissimi sarebbe qui a farsi fare il processo e non costringerebbe 50 persone a presentarsi qui ogni volta e a rinviare il processo, obbligando gli altri imputati a trascinare per anni questa situazione”. Ieri in aula avrebbe dovuto testimoniare il ragionier Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia di Berlusconi: tutto rinviato.