“Sulla prescrizione è vero che ci sono differenze un po’ più forti ma sono sicuro che nel giro di qualche settimana si arriverà all’accordo” di maggioranza. Il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, non ha dubbi sul fatto che presto la Giustizia avrà la tanto agognata riforma e che questa risolverà i disastri causati dalla vecchia politica.
All’inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, ha detto che con il blocco della prescrizione si rischia di ingolfare i tribunali. Per questo si chiede alla politica di mettere mano alla riforma della giustizia. A che punto siamo?
“La richiesta del Presidente è di incrementare gli organici e organizzare un sistema di riforme e strutture che diminuisca i tempi del processo. Proprio quello che stiamo facendo con un investimento, a partire dalla scorsa legge di stabilità, di 9 miliardi di euro in interventi sulla Giustizia, 8700 unità amministrative nel triennio e 600 magistrati con i decreti partiti dal ministero e ora al vaglio del Csm, che porteranno una boccata d’ossigeno a tutti gli uffici giudiziari”.
Con la riforma Bonafede si punta a velocizzazione indagini e processi. Secondo lei basterà a compensare l’aumento dei carichi di lavoro degli uffici giudiziari?
“Assolutamente si. Le iscrizioni, sia nell’ambito civile che penale, sono in diminuzione come sono in discesa anche i tempi di smaltimento dei procedimenti di tutti gli uffici. Quando tutti i tasselli saranno al loro posto, ci sarà una diminuzione dei tempi dei processi e anche, secondo la mia opinione, una riduzione del numero di procedimenti grazie alla riforma della prescrizione. Questo perché chi impugna solamente per arrivare alla prescrizione, non potrà più farlo”.
Eppure all’interno della maggioranza ItaliaViva oppone resistenza sia al blocco della prescrizione che alla riforma Bonafede. È possibile trovare un punto d’incontro?
“Sono fiducioso perché penso che più del 90% dei punti siano condivisi da tutte le forze della maggioranza e troveremo la quadra. Poi sarà il Parlamento a migliorare il testo”.
Addirittura Berlusconi è sceso in campo contro la prescrizione prospettando un referendum. Che ne pensa?
“Secondo me i cittadini saranno contro un’impostazione di questo tipo. Del resto è incredibile che chi ha governato per decenni, come ha fatto Berlusconi con la Lega, mettendo il blocco delle assunzioni e creando le attuali storture, ci venga a dire che in pochi mesi non abbiamo risolto i problemi che loro stessi hanno creato. Poi vorrei far notare che la richiesta viene da Berlusconi, uno dei politici con più processi prescritti, insieme ai rappresentanti del suo partito, il che è vergognoso”.
Intanto la Camera ha approvato la legge anti bullismo. Che cosa cambia con questa norma nella lotta a questo fenomeno?
“Questa è una legge parlamentare, con prima firma Dori di M5S, che è stata discussa e approvata alla Camera e ora è al Senato per un ulteriore discussione. È una legge che parla di bullismo e cyberbullismo, due facce della stessa medaglia che creano danni ai ragazzi emarginandoli e che, nei casi più gravi, può portare addirittura al suicidio. È un fenomeno che richiede interventi culturali, di aiuto delle famiglie oltre ad azioni da parte dello Stato. Per questo abbiamo previsto interventi di prevenzione e programmi rieducativi oltre a puntellare l’articolo 612bis del codice penale, inserendo nl cosiddetto stalking, la condizione di emarginazione in cui possono essere poste le vittime, e che ora, nei casi più gravi, si applicherà ai casi di bullismo”.