Silvio Berlusconi è da ieri mattina ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano dove si è recato verso mezzogiorno con i sintomi di una probabile infezione polmonare. Possono vederlo soltanto i figli e la “moglie” Marta Fascina, ma nel pomeriggio di ieri è arrivata in ospedale anche la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli, accompagnata dal fratello del Cavaliere, Paolo Berlusconi. Le due parlamentari forziste, è risaputo, non si sopportano. Ed è stata proprio la Fascina a ridimensionare il ruolo della Ronzulli, rimasta presidente dei senatori di Forza Italia, ma “sollevata” dall’incarico di coordinatrice regionale della Lombardia, in un giro di vite ufficialmente attribuito a Berlusconi, ma dietro il quale c’è stata la regia di Marta Fascina d’intesa con Marina Berlusconi.
Senza Silvio Berlusconi, da ieri ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, Forza Italia è destinata a sparire. E addio taxi per tornare in Parlamento
Mentre ieri le agenzie continuavano a battere le dichiarazioni di incoraggiamento per “Silvio” da parte di esponenti politici di ogni colore, ovviamente quelli più preoccupati apparivano proprio i forzisti. Perché Forza Italia è Berlusconi e se il sole del patriarca dovesse tramontare, tra faide interne, abbandoni verso altri lidi (Fratelli d’Italia e Lega) il partito nato da una costola di Publitalia proseguirebbe la sua corsa verso l’insussistenza. Un traguardo verso il quale, dati delle competizioni elettorali degli ultimi anni alla mano, sta già viaggiando spedito. Unico a dire chiaramente le cose come stanno è stato Vittorio Sgarbi.
Sgarbi: “Lui ora deve studiare una macchina che sia il suo seguito”
“Berlusconi? Dovevo andare da lui. Avevamo dei progetti di cui parlare. Lui ora deve studiare una macchina che sia il suo seguito, che lui immagina come un partito Repubblicano di centrodestra che non si identifica né con la Meloni e né con la Lega. Un’area moderata, termine che io aborro, ma che potrebbe arrivare anche ad ottenere un 10% per superare la Lega”, ha detto il sottosegretario alla Cultura in occasione della conferenza stampa di presentazione della 24esima edizione de “La Milanesiana”, kermesse culturale curata dalla sorella Elisabetta Sgarbi. “Questo potrebbe essere importante, che a 90 anni non esiste un Berlusconi candidato ma una sorta di consigliere o grande vecchio”, ha aggiunto il critico d’arte. Per ovvie ragioni scaramantiche (quelle che avrebbero dovuto consigliare a Matteo Salvini di evitare di pubblicare sui propri social una sua foto con Berlusconi con scritto “Silvio, ti aspettiamo”, visto l’esito di suoi precedenti pronostici, sportivi e non), Sgarbi ha allungato di altri quattro anni la presenza attiva in politica del fondatore di Mediaset.
Uno scenario plausibile, nel caso di una uscita di scena di Berlusconi, relegato magari al solo ruolo di suggeritore, sarebbe quello di un travaso di esponenti politici da Forza Italia a Fratelli d’Italia, a partire da Maurizio Gasparri, che tornerebbe nel suo habitat naturale di postfascista assieme ai suoi ex sodali del Movimento sociale. Qualcuno, seguendo l’esempio di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, potrebbe guardare al cosiddetto terzo polo, ma considerati i deludenti risultati elettorali del duo Calenda-Renzi, a chi verrebbe in mente di salire sul carro dei perdenti proprio adesso? Senza dimenticare che essendo Forza Italia da sempre un partito-azienda, non mancherebbero di far sentire la loro voce i figli maggiori di Berlusconi, Marina e Piersilvio. Hanno bisogno per il loro business di avere un asse con chi sta al governo e a Palazzo Chigi siede la leader di Fratelli d’Italia. La svolta impressa dalla Fascina è stata proprio una svolta governista, di avvicinamento alla Meloni. Forse era solo l’inizio dei giochi.
Atteso per oggi il primo bollettino medico. I sanitari parlano di gravi problemi ematici
È atteso per oggi il primo bollettino medico sulle condizioni di Berlusconi. Alcuni quotidiani, questa mattina, citando fonti mediche, parlano dell’insorgere di una leucemia. La situazione rimane complessa, ma stabile, riferisce, invece, l’Ansa citando ambienti vicini al Cav. La notte è trascorsa senza novità, l’ex premier è sempre vigile e sta continuando una terapia intensiva per ristabilire una corretta ossigenazione del sangue. La carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio che è a rischio di infezioni, compresa la polmonite che potrebbe complicare il quadro generale.