Lo scambio di lettere “dolcissime” e di doni tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, di cui ha dato conto lo stesso leader di Forza Italia, non terremota solo la politica italiana ma diventa un caso anche in Europa e piomba a Strasburgo dove è in corso il dibattito sul Consiglio europeo.
Le lettere e lo scambio di regali tra Berlusconi e Putin allarmano l’Occidente. I socialisti all’attacco, imbarazzo anche nel Ppe
E ai doni e alle lettere si aggiunge la rivelazione di nuovi audio in cui Berlusconi difende a spada tratta Putin e attacca Volodymyr Zelensky con parole definite inaccettabili tanto dal Pd di Enrico Letta quanto dal M5S di Giuseppe Conte che valuta come inopportuno assegnare la Farnesina a un esponente di Forza Italia.
I Socialisti e democratici europei vanno all’attacco e anche tra i banchi dei Popolari, dove siedono gli azzurri, regna un pesante imbarazzo e si levano da alcuni deputati parole di sconcerto sebbene il partito provi poi a far quadrato attorno ad Antonio Tajani, l’ex presidente del Parlamento europeo e coordinatore nazionale di Forza Italia, in pole, fino a poco prima le dichiarazioni shock di Berlusconi, per il dicastero degli Esteri.
“Berlusconi ha ammesso la sua storia d’amore con Putin, il criminale di guerra che sta distruggendo l’Ucraina. Questo è il vero volto di Forza Italia. È questo che intendeva Manfred Weber quando ha detto che Forza Italia era il garante di un’Italia europea e pro-Nato?”, dichiara sui social il gruppo dei Socialisti e Democratici.
E va giù dura la presidente del gruppo, Iratxe Garcia Perez, nella sua risposta al dibattito con Ursula von der Leyen alla plenaria di Strasburgo. “Forza Italia dice di essere garanzia di un governo europeista ma è passata – spiega la Perez – da un pilastro del centrismo ad essere la stampella del postfascismo: la presidenza del Senato è andata al nostalgico del fascismo Ignazio Benito La Russa e la Camera a Lorenzo Fontana, euroscettico e omofobo. Siamo sicuri che Forza Italia possa essere garante di qualcosa?”.
E ancora: “Weber oggi ha parlato di nostalgia di Angela Merkel: beh, Merkel non avrebbe mai accettato un’alleanza con l’estrema destra”. Parole che scatenano l’ira di Fratelli d’Italia e Lega. “Viste le accuse fatte in quest’aula vorrei ricordare che il nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa, ai tempi della Merkel che è stata menzionata più volte oggi era ministro della Difesa di un partito che esprimeva 29 deputati in quest’aula, il Ppe, lo stesso proprio della cancelliera Merkel, e nessuno si è lamentato o ha ravvisato nessun pericolo per la democrazia”, replica l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza.
“Abbiate più rispetto, voi che vi erigete a paladini della democrazia, per chi ha un’idea diversa e per chi democraticamente ha scelto un governo”, ribatte l’eurodeputato leghista, Marco Zanni. “Chiediamo al Ppe ed al suo presidente Manfred Weber di condannare i commenti di Silvio Berlusconi sul suo rapporto ristabilito con Vladimir, un criminale di guerra”, si aggiunge al coro il gruppo di Renew Europe. “Il Gruppo del Ppe afferma che Putin è una minaccia per l’Occidente e deve essere sconfitto, allora la smetta di fare campagna per i suoi amici”, aggiungono da Renew.
E anche il gruppo dei Verdi europei invita il Ppe e il suo presidente a “condannare l’amicizia di Berlusconi con Putin”. Weber, da parte sua, non cita Berlusconi ma ribadisce che “Putin è un criminale di guerra” che “deve perdere” e che “l’Europa non smetterà mai di sostenere l’Ucraina. Mai. Questo messaggio ci unisce”. L’eurodeputato estone del Ppe, Riho Terras, non si trattiene e si scaglia contro il leader azzurro: “È ora che il politico veterano vada in pensione, così non dice sciocchezze nella sua follia! Glorificare un criminale di guerra è un atto criminale”, scrive su Twitter, postando un articolo di Euractive dal titolo “La destra Ue smascherata dopo le ‘dolci’ lettere di Berlusconi con Putin”.
Prova a spegnere l’incendio il vicepresidente dei popolari Paulo Rangel: “Noi abbiamo fiducia assoluta in Tajani. Sappiamo che è impegnato a difendere i valori Ue e se vedrà che tali valori sono in pericolo sarà il primo a battersi per difenderli”. Rangel definisce le parole di Berlusconi “tristi per tutti gli europei che soffrono per la tirannia di Putin, ma sono opinioni personali che nulla hanno a che vedere con la posizione d’un partito e con la garanzia assoluta che offre un leader europeo come Tajani”.
Da parte sua invece, la Commissione europea preferisce evitare qualsiasi considerazione sulle dichiarazioni del leader di Forza Italia. “Non commentiamo sui differenti politici che vogliono rinnovare contatti con chichessia”, ha detto una portavoce durante il briefing quotidiano con la stampa. “Gli Stati Ue sono liberi di condurre contatti bilaterali”, ha aggiunto parlando più in generale. “Non c’è alcun bando”, ma “la priorità dovrebbe essere convenire sulle posizioni Ue per quanto riguarda l’invasione illegittima all’Ucraina”, chiedendo alla Russia “di fermarla immediatamente”.
L’importazione della vodka nell’Ue è proibita
Sulla questione specifica delle 20 bottiglie di vodka regalate da Putin a Berlusconi, secondo quanto riferito dal leader azzurro, un’altra portavoce della Commissione, Arianna Podestà, ricorda che nel quinto pacchetto di sanzioni è stato deciso di estendere alle bevande distillate, compresa la vodka, il divieto delle esportazioni dalla Russia all’Ue. E non ci sono esenzioni per i regali. Dunque – ha precisato – l’importazione della vodka nell’Ue è proibita. L’attuazione delle sanzioni è di responsabilità degli Stati membri e la Commissione lavora con loro in dialogo costante perché siano attuate.
Quanto alle bottiglie di lambrusco che Berlusconi avrebbe inviato come cadeau al presidente russo la portavoce ha risposto che accerterà se donare a cittadini russi bottiglie di vino violi le sanzioni Ue oppure no. Il capo delegazione polacco al Ppe, Andrzej Halicki, sostiene che “non è il momento di avere rapporti con il presidente russo” e invita Berlusconi a rimandargli indietro la vodka. “Il signor Putin non è un amico, ma un criminale di guerra”, dice il politico polacco secondo cui le parole del leader di Forza Italia hanno creato “tensioni anche all’interno del Ppe”.