Benvenuti nel campo kamikaze del Pd. Ricapitoliamo. Enrico Letta vuole allearsi con tutti (tranne i 5 Stelle), da Nicola Fratoianni a Carlo Calenda ma per ora senza Matteo Renzi (“Al momento” correremo “assolutamente” da soli. Cambieremo idea “se qualcuno accetta le nostre idee, se non le accettano noi abbiamo coraggio, libertà e fantasia per andare da soli”).
Ma Calenda snobba Luigi Di Maio (“Non so chi sia”) e fino al Calumet della pace, fumato ieri sera con Renzi, non vedeva bene neppure lui.
Draghi forever
Renzi a corto di voti ha bisogno della scialuppa di salvataggio del Pd per evitare l’estinzione, ma teme che dal Nazareno arrivi un veto su di lui. Così, prima minaccia (e poco fa ha ribadito) di correre da solo – dall’alto del suo 2% – e poi, tanto per invogliare Letta ad imbarcarlo, dichiara al Corriere della Sera di preferirgli Stefano Bonaccini come premier.
Ma dopo l’incontro con Calenda cambia idea: meglio Mario Draghi. Che è, guarda caso, pure il candidato preferito di Calenda, che mette il veto su Letta a Palazzo Chigi. A costo di candidarsi direttamente lui se Draghi non dovesse accettare.
E Di Maio? È d’accordo con Calenda. Il ministro sogna una coalizione con “chi ha provato a salvare il governo di unità nazionale”. Cioè – escludendo il Centrodestra – con tutti tranne i 5 Stelle (come Letta), ai quali deve due elezioni in Parlamento e tre incarichi ministeriali (Welfare, Sviluppo economico ed Esteri). Quindi anche con Calenda e Renzi che per anni lo hanno schifato come la peste.
Pure lui però sogna il Draghi forever “se… vorrà essere ancora presidente del Consiglio…”. Insomma tutti e tre hanno bisogno di Letta, vuoi per massimizzare il risultato elettorale (Calenda) vuoi evitare la débâcle (Renzi e Di Maio), ma allo stesso tempo gli notificano un’interdittiva preventiva da Palazzo Chigi.
Il capolavoro di Letta
Un capolavoro pervicacemente voluto dallo stesso Letta. Che ha chiuso ai 5 Stelle (accreditati dai sondaggi tra il 10 e l’11%) per allearsi con Calenda, Di Maio e forse pure Renzi (che in tre arrivano, nelle previsioni più ottimistiche, alla stessa percentuale del Movimento) per precludersi finanche la premiership.
Bella Enrico! Sono soddisfazioni.