Voci sempre più insistenti indicano il generale Francesco Paolo Figliuolo pronto ad aggiungere anche la Toscana al suo ruolo di commissario per l’emergenza in Emilia Romagna. Verrebbe da credere che l’ulteriore occupazione sia il riconoscimento al generale degli ottimi risultati raggiunti se non fosse che proprio i cittadini dell’Emilia Romagna, con i loro amministratori, stanno vivendo in questi ultimi due giorni i momenti più concitati di un rapporto mai sbocciato.
Voci sempre più insistenti indicano il generale Figliuolo pronto ad aggiungere anche la Toscana al suo ruolo di commissario in Emilia-Romagna
Due giorni fa il commissario Figliuolo ha pensato bene di prendersela con i sindaci emiliani e romagnoli accusandoli di avere “più voglia di fare polemica che di rimboccarsi le maniche”. Una frase infelice che ha suscitato lo sconcerto degli amministratori locali del territorio. Ieri Figliuolo ha provato quindi a metterci una pezza. No, non ci è riuscito. “Io voglio lavorare assieme in maniera positiva. Questo è il mio mandato, sono abituato così. Se si fa squadra si vince, se non si fa squadra si rischia di non raggiungere gli obiettivi”, ha detto ieri il generale nel suo tour bolognese dopo quella che ha definito “un’ottima riunione operativa” per sviscerare “i temi sulla ricostruzione pubblica e privata”.
Tra le sue promesse (ben sei mesi dopo) c’è anche un emendamento alla legge 31 luglio 2023 n.100 per fare arrivare i risarcimento anche alle frazioni che non erano contenuti nella legge originaria. I sindaci che fino al giorno prima erano degli scansafatiche nel giro di 24 ore per il commissario voluto dal governo ora sono indispensabili per “fare squadra”. A stretto giro di posta risponde, a nome degli amministratori presenti all’incontro, la sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti, che ha definito “importante” l’incontro “per porre le nostre perplessità e le criticità riscontrate nell’attuazione dei decreti e questo ci ha consentito di aprire un dialogo molto franco e diretto, trasparente”.
Promette “lotta per i rimorsi totali” il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Io non sono al governo del Paese, ognuno si prenda le sue responsabilità – dice ospite di Restart su Rai 3 -. Io darò sempre una mano al governo del paese, perché è anche il mio governo, ma sappiano che noi, fino a che non avremo visto per gli imprenditori, per le famiglie e per i sindaci il 100% dei rimborsi, se lo mettano bene in testa, non ci sposteremo di un millimetro, esattamente come abbiamo fatto con il terremoto”.
E così nel pomeriggio “la grande squadra” dei sogni di Figliuolo viene bombardata, questa volta dai partiti di maggioranza. “Ha ragione il Commissario Figliuolo, – tuona intempestivo il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei – sono mesi che combattiamo contro le polemiche pretestuose e le mistificazioni messe in campo dai sindaci e dalle truppe del Partito democratico, sono mesi che questi amministratori hanno abdicato alla collaborazione ed alla cura del territorio per imbracciare la lotta al Governo”.
Il generale blatera di lavoro di squadra. Ma dopo quasi 6 mesi dal disastro la Romagna non ha visto ancora un euro
Per Lisei per sopportare il Partito democratico non sarebbe stato sufficiente neppure un Santo” e anche Rosaria Tassinari di Forza Italia, coordinatrice azzurra per l’Emilia-Romagna, parla di “notizie, per altro totalmente infondate, diffuse da taluni sulle quantità e sulla modalità dei rimborsi” puntando il dito contro i dem. Il prossimo 21 novembre Figliuolo sarà in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, per confrontarsi con le forze politiche elette in Regione. Intanto sul profilo di X (ex Twitter) del Partito democratico anche stamattina, come tutti i giorni, è comparso un messaggio: “173 giorni dalla passerella in stivali nel fango della Presidente #Meloni, e neanche un euro è arrivato ai cittadini dell’Emilia-Romagna per l’alluvione #GovernoSoloChiacchiere”. Altro che lavoro di squadra.