Becciu rinuncia al Conclave, tra deferenza e strategia

Il cardinale Becciu, senza clamore, ha annunciato di rinunciare al Conclave. Ma la sua scelta sembra essere anche strategica.

Becciu rinuncia al Conclave, tra deferenza e strategia

“Obbedisco al Papa, come ho sempre fatto”. Con queste parole, sobrie ma cariche di sottintesi, il cardinale Angelo Becciu ha annunciato la sua rinuncia a partecipare al Conclave che il prossimo 7 maggio eleggerà il successore di Papa Francesco. Un gesto che arriva in un momento delicato, dopo settimane di voci, pressioni e silenzi nelle stanze del Vaticano. Ma dietro la decisione di Becciu c’è una trama che va ben oltre la semplice rinuncia.

Becciu rinuncia al Conclave: riappacificazione o strategia?

Condannato in primo grado nel controverso processo riguardante la vendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra, Becciu ha scelto di non forzare la mano, evitando di creare una polemica che avrebbe potuto danneggiare ulteriormente l’immagine della Chiesa in un momento già critico. Nonostante la condanna, che ha gettato un’ombra sul suo operato, il cardinale ha deciso di non partecipare al Conclave, ma di farlo in modo misurato, senza lanciare sfide pubbliche o esprimere dissenso. Un passo indietro che sembra segnare un tentativo di riallinearsi alla volontà della Santa Sede e al desiderio di non entrare in conflitto con il futuro Pontificato.

Questo gesto, apparentemente dimesso, non è privo di implicazioni politiche e giuridiche. Secondo fonti vicine alla Curia, dietro le quinte ci sono stati intensi scambi di opinioni tra cardinali influenti, alcuni dei quali avrebbero dato rassicurazioni riguardo un possibile esito favorevole in appello. “Una grazia, o comunque una forma di assoluzione”, spiega una fonte vaticana di primo piano, lasciando intendere che la Santa Sede non avrebbe chiuso completamente la porta al cardinale sardo, ma anzi sarebbe pronta a valutare eventuali attenuanti che possano portare a una revisione della condanna.

La posizione di Becciu, dunque, sembra essere strategica. Non solo un atto di deferenza nei confronti del futuro Papa e del Conclave di Santa romana chiesa, ma anche un gesto che allude alla possibilità di un futuro riscatto. In Vaticano, infatti, la condanna definitiva di Becciu, ora che non c’è più Papa Francesco, sarebbe difficile da sostenere, dato il peso politico e morale che l’approvazione papale riveste nelle decisioni giudiziarie della Chiesa.