L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, è stato arrestato in Bolivia. A confermare la notizia del suo arresto è stato l’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, che in tweet ha commentato: “Battisti è stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”. Alla cattura di Battisti, avvenuta a Santa Cruz de La Sierra, hanno partecipato agenti italiani e brasiliani.
L’ex Pac, latitante da trentasette anni, condannato in Italia all’ergastolo per aver assassinato, tra il 1978 e il 1979, quattro persone – una guardia carceraria di Udine, un gioielliere milanese, un macellaio di Mestre e un agente della Digos di Milano – si era rifugiato in Bolivia da diversi giorni.
Gli uomini della Criminalpol e dell’Antiterrorismo hanno seguito una serie di piste che li hanno portati, poco prima di Natale, ad individuare la Bolivia come il paese dove si poteva esser rifugiato Battisti dopo l’ordine di arresto emesso a dicembre dal Supremo tribunale federale (Stf). La svolta c’è stata nei giorni scorsi quando gli investigatori italiani e brasiliani hanno circoscritta l’area in cui poteva essersi nascosto.
Battisti è stato trasferito in un ufficio della polizia boliviana e sono già state avviate le attività per l’esecuzione del procedimento di espulsione dal Paese. Un aereo del governo italiano, con a bordo anche uomini dell’Intelligence e della Polizia, è già in volo per la Bolivia. “E’ finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti. Il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!”, scrive in un post su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia. La tensione delle ultime ore – ha aggiunto il Guardasigilli – e il dovuto riserbo possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso 25 anni”.
Cesare Battisti è un “delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia ma di finire i suoi giorni in galera”. Ha commentato, invece, il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, postando sui social una foto di Battisti sovrastata dalla scritta “la pacchia è finita”. “Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere – ha aggiunto Salvini – la Polizia, l’Interpol, l’Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti”. Salvini ha poi ringraziato anche il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, e il nuovo governo brasiliano “per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle autorità boliviane e alla collaborazione di altri paesi amici”.
“Un nostro aereo – ha detto il premier Giuseppe Conte – è in viaggio per la Bolivia, atterrerà verso le 17 (ora italiana) con l’obiettivo di prendere in consegna Battisti e riportarlo in Italia. Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo”.