E non finisce qui. Perché quella che si è aperta ieri con l’audizione del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in commissione Banche, è la settimana più difficile non solo per la sottosegretaria Maria Elena Boschi. Ma, di riflesso, anche per il leader del Pd Matteo Renzi, che ha sempre difeso l’ex ministra per le Riforme, e il governo guidato da Paolo Gentiloni, che ha già dato il via libera alla sua ricandidatura.
Percorso a ostacoli – Perché adesso, dopo le rivelazioni del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, si temono altri siluri dalle deposizioni del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, fissata per oggi, e, soprattutto, dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni in programma domani. Il manager citato da Ferruccio de Bortoli nel suo libro Poteri Forti (o quasi), al quale, secondo l’ex direttore del Corriere della Sera, l’allora ministra delle riforme “non ebbe problemi a rivolgersi direttamente” nel 2015 per chiedergli “di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. Circostanza smentita dalla Boschi (che ha citato per danni De Bortoli, ndr), ma mai da Ghizzoni, che proprio sull’episodio in questione sarà sentito nelle prossime ore dalla Commissione banche. Staremo a vedere. Di certo per ora c’è che, se nei piani del Pd l’indagine parlamentare doveva essere una delle carte vincenti da calare in campagna elettorale, la Commissione si sta rivelando, giorno dopo giorno, un vero e proprio boomerang. Un vero e proprio processo mediatico quotidiano alla sottosegretaria Boschi anziché sulle responsabilità degli organi preposti alla vigilanza sul sistema bancario. Un’arma nelle mani delle opposizioni che non lasciano passare giorno senza attaccare governo e Partito democratico per il ruolo dell’ex ministra delle Riforme nella vicenda Banca Etruria.
Opposizioni alla carica – Ieri, l’ennesimo affondo del M5S. “Non serve nemmeno ascoltare Visco o Ghizzoni. Già il ministro dell’Economia Padoan ha scaricato la Boschi. Ora le dimissioni non sarebbero soltanto un atto dovuto, ma persino una forma di tutela della propria dignità personale”, attaccano i grillini della Commissione banche. Che rilanciano le accuse contro la sottosegretaria sfruttando le parole di Padoan: “Il titolare del Tesoro ci dice che non ha mai autorizzato nessun ministro a parlare con chicchessia in merito alle crisi degli istituti di credito. Dunque la Boschi si mosse in totale autonomia, fuori dal perimetro delle proprie competenze”. E il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, rincara: “Da Padoan abbiamo appreso che ministri non competenti interloquivano con esponenti del mondo bancario e delle autorità di vigilanza, senza mandato e senza darne conto ministero dell’Economia. Un comportamento da dilettanti allo sbaraglio”.