C’è un dato di fatto inoppugnabile, mette in evidenza la deputata M5S, Angela Salafia: “La riforma della prescrizione entrerà in vigore il prossimo primo gennaio”. Volenti o nolenti, alleati e opposizione, da Italia Vivia a Forza Italia dovranno farsene una ragione.
Più che una pace, sulla prescrizione sembra una tregua armata: Italia Viva continua a sparare contro la riforma Bonafede e il Pd annuncia che presenterà una propria proposta di legge. Siamo al tutti contro tutti?
“Ognuno è libero di dare il proprio contributo – fermo restando che dovrebbe essere sempre positivo – specie quando si tratta di un tema così importante. Detto questo, la riforma della prescrizione entrerà in vigore il prossimo primo gennaio e di lì a poco si ricomincerà a dialogare e lavorare. Esattamente come abbiamo fatto fino ad ora”.
Dopo averla votata, ora Salvini dice che la legge Bonafede è una barbarie. Teme che sulle posizioni della Lega e del Centrodestra più in generale, possano convergere pezzi della maggioranza, a cominciare da Italia Viva, per smontare la riforma della prescrizione?
“L’incoerenza di Salvini non è più una sorpresa per nessuno. Detto questo, ho difficoltà a pensare che Italia Viva e Lega possano condividere la stessa idea di giustizia. Non ricordo che sia accaduto in tempi recenti, quando Renzi era ancora nel Pd, e mi sorprenderebbe se le cose cambiassero proprio ora”.
Il vice ministro Buffagni, intanto, taglia corto: “Tra i grandi amici della prescrizione, ci sono tutti quei banchieri fraudolenti che truffavano gli italiani e che noi vogliamo far pagare”. è anche a questo che serve la riforma della prescrizione?
“Con la nostra riforma della prescrizione sarà molto più difficile che i procedimenti penali finiscano in un nulla di fatto, quindi sì: anche i banchieri fraudolenti, dovranno fare i conti con una giustizia più efficace. Ovviamente non si tratta solo di questo, non parliamo certo di un intervento selettivo su alcuni tipi di reati. Gli effetti della nuova prescrizione ricadranno su tutti i processi, a partire dalla sentenza di primo grado. L’obiettivo, al di là dei singoli casi, è quello di dare ai giudici maggiori possibilità di arrivare fino in fondo per poter accertare la verità”.
C’è però chi obietta, anche nella maggioranza, che i processi non possono durare in eterno. Bloccando la prescrizione dopo il primo grado si va verso il fine giudizio mai?
“Al contrario, con lo stop della prescrizione si va verso processi più rapidi. Nessuno, nei gradi di giudizio successivi al primo, avrà più interesse a rallentare e a perdere tempo, perché nessuno sarà più salvato dalla prescrizione dei reati. La norma è pensata per garantire la ragionevole durata dei procedimenti, e con la riforma del processo penale verranno introdotti ulteriori strumenti per comprimere i tempi e rendere la macchina della giustizia ancora più efficiente. D’altronde, anche l’Associazione nazionale magistrati, in audizione alla Camera, ha detto chiaramente che quella del “fine giudizio mai” è una ipotesi priva di fondamento”.
Trovata l’intesa sulle intercettazioni, resta il nodo della riforma del processo penale. Come se ne esce?
“Al di là degli aspetti più strettamente politici di questa vicenda, sono convinta che nessuno sia contrario all’idea di comprimere i tempi dei processi e di restituire ai cittadini una giustizia più rapida. Non credo sia necessario aggiungere altro”.