Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, il braccio di ferro tra Socialisti e Popolari sulla vicepresidenza esecutiva della Commissione a Raffaele Fitto manda in frantumi la maggioranza Ursula?
“La maggioranza Ursula non esiste più. I Socialisti dovrebbero prendere atto che il PPE ha rinnegato le sue radici europeiste e preferisce unire i propri voti con i neo-fascisti di AFD o del partito di Orban. Dall’inizio della legislatura c’è stata una vera e propria escalation di questo slittamento a destra del PPE, l’ultimo proprio ieri in occasione del voto sulla legge contro la deforestazione dove per soli tre voti sono passati gli emendamenti del PPE che annacquano gli obiettivi del testo votato nella precedente legislatura. L’Europa è flagellata da una alluvione dopo l’altro e le priorità della destra è quella di combattere i provvedimenti che le prevengono. Assurdo”.
Voi del Movimento 5 Stelle vi siete espressi chiaramente tanto contro la vicepresidenza esecutiva quanto contro l’incarico di commissario a Fitto: quali sono i motivi di questa contrarietà?
“Noi siamo stati i più coerenti. Non abbiamo fatto un’opposizione pregiudiziale ma sui contenuti e nel merito. Abbiamo citato la relazione della Corte dei Conti europea e un rapporto Bankitalia per dimostrare con i fatti i ritardi della gestione Fitto sul PNRR. Siamo rimasti molto insoddisfatti dalla sua risposta sul no alla proroga della scadenza fissata oggi al 2026. L’Italia rischia di perdere oltre 50 miliardi di fondi europei se questo non avvenisse. Inoltre, la risposta sull’uso dei fondi di coesione per la mobilità militare non è stata soddisfacente. Noi temiamo che per compiacere Trump e la sua richiesta di aumentare i fondi per la difesa si taglino risorse per i territori più poveri per dirottarli in politiche per il riarmo”.
Come pensa che si uscirà da questo stallo?
“Questa politica del doppio forno non funziona. Io credo che ci vorrà un chiarimento vero che potrà solo avvenire con una presa di decisione forte di Ursula Von der Leyen. Fitto potrebbe passare in Commissione Regi con i voti della destra, ma poi la tutta la Commissione europea rischia di essere bocciata in plenaria nel voto finale senza il voto dei Socialisti. I numeri sono numeri. A noi questi giochi di potere non interessano: sono solo la dimostrazione della debolezza di questa Europa e della sua incapacità di dare risposte ai problemi dei cittadini”.
Lei, nel corso dell’audizione di Fitto, ha fatto presente l’allora voto contrario di Fratelli d’Italia al Next Generation Eu. Fitto le ha risposto che si è pentito di quel No. L’ha convinta o è solo un pentimento di convenienza?
“Io credo che Fitto fosse sincero. Penso davvero che si sia pentito di quel voto frutto avvelenato della propaganda della Meloni quando era all’opposizione del governo Conte. Adesso la premier chiede agli europarlamentari italiani di essere clementi con il suo candidato commissario quando invece 5 anni fa aveva definito un inciucio la nomina a Gentiloni. Questa è ipocrisia”.
Al di là di Fitto, quali sono gli altri commissari europei che non vi convincono? Cosa pensate della vicepresidente Ribera?
“La Ribera è vittima della propaganda della destra spagnola che cerca di allontanare i sospetti degli errori clamorosi nella gestione dell’alluvione a Valencia. C’è un video in cui il governatore del PP sottovaluta l’alluvione e il sistema di allarme regionale è partito in ritardo. Questo attacco a Ribera è fumo negli occhi nei confronti dei cittadini”.