Il sindacato Silp Cgil denuncia che nell’ordine di servizio per la polizia a Palazzo Chigi non è più previsto lo stazionamento degli agenti nel piano della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Leonardo Donno, deputato del Movimento 5 Stelle, la destra vede complotti e spie ovunque?
“L’unica cosa che non vedono sono i problemi dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori. Se solo lavorassero davvero per il bene del Paese non avrebbero tempo per pensare a ipotetici complotti o nemici immaginari”.
Che messaggio fa passare questa vicenda sulla fiducia nella polizia? L’idea è che persino gli agenti devono essere persone fidate?
“Forse crede di potersi circondare di amici e parenti anche in questo caso. Siamo alla follia. Il centrodestra è passato dagli annunci in cui diceva di sostenere le forze dell’ordine, ad attaccarle e ignorare le loro richieste. Lo vediamo anche dal ddl Sicurezza dove la maggioranza ha puntato sull’inasprimento delle pene e l’introduzione di nuovi reati ma non sulle nuove assunzioni che invece sono indispensabili. Come denunciato anche dai sindacati di categoria mancano almeno 22mila unità tra polizia e carabinieri. Quindi da una parte la maggioranza porta avanti la solita propaganda con misure inutili, dall’altra abbandona le forze dell’ordine chiedendo loro nuovi sforzi che non possono sostenere. A pagarne le spese sono anche i cittadini che si sentono sempre meno sicuri, basta leggere i recenti fatti di cronaca o i dati dei reati in aumento, come furti e rapine, dal 2023. Anche sul tema della sicurezza il governo ha tradito le promesse fatte in campagna elettorale”.
Questa è stata l’estate dei complotti. Negli ultimi giorni sul caso Boccia-Sangiuliano, ma prima anche su Arianna Meloni. Perché si tirano fuori tutte queste macchinazioni?
“È assurdo che con tutti i problemi che ci sono in Italia i cittadini debbano assistere a un ridicolo teatrino che fa male al nostro Paese e alle istituzioni. L’Italia sta attraversando un periodo critico sotto diversi profili, come quello economico e dell’occupazione. Di fronte a uno scenario così preoccupante vediamo un governo immobile che continua a dire che va tutto bene e a negare misure che invece sarebbero necessarie come il salario minimo o la tassazione degli extraprofitti delle banche. Provano in tutti i modi a nascondere i loro fallimenti, gli imbarazzanti casi che li riguardano e che stanno facendo il giro del mondo. Si sbagliano se pensano di poter prendere in giro le persone”.
Perché, a suo giudizio, Meloni si sente accerchiata? È il sintomo di una crisi più ampia?
“È sintomo di chi non è capace di governare un Paese, di una classe politica inadeguata e poco affidabile. Quando si costruisce una classe dirigente puntando solo sull’album di famiglia o sugli amici degli amici si perde di vista quello che davvero serve: la competenza, la professionalità, la credibilità. Tutti ingredienti che non appartengono al menu offerto dal centrodestra. Se ci si circonda di personalità che non sono in grado di gestire dossier e temi fondamentali per il nostro Paese è chiaro che le conseguenze non possono che essere negative”.
A suo giudizio parlare di complotti è utile per celare altro?
“Se fosse così sarebbe davvero difficile stupirsi nel caso del centrodestra. Da quando è al governo ha sempre dimostrato di essere capace solo di fuggire dai problemi reali del Paese, e di ignorare le esigenze delle persone. Anche adesso continuano a dire che va tutto bene nonostante ci sia una Manovra alle porte che già si prefigura come un macigno sulla testa degli italiani”.
Intanto si parla meno della manovra: riescono a nascondere i ritardi sul Piano di bilancio e la mancanza di risorse? Sarà una finanziaria lacrime e sangue?
“Ci provano ma non ci riescono. Dopo avere accettato un Patto di stabilità che porterà tagli e tasse, adesso è arrivato il momento di affrontare una manovra che di certo non aiuta un Paese che loro stessi stanno danneggiando. Con il centrodestra siamo arrivati a 18 mesi consecutivi di calo della produzione industriale su base annua, siamo ultimi in Europa per il calo dei salari reali, taglio delle pensioni, ritardo della spesa del Pnrr, diminuzione dei redditi degli italiani rispetto al 2023. Le famiglie hanno difficoltà per curarsi o per comprare i libri per i propri figli. Di fronte a questo è impossibile nascondersi. Dall’agenda di Giorgia sono spariti i problemi degli italiani, o più probabile che non le siano mai interessati”.