Barella si è scagliato contro i giornali che hanno pubblicato il suo nome nella vicenda del calcioscommesse. In particolare, il calciatore dell’Inter ha attaccato La Verità.
Barella contro i giornali per il calcioscommesse
Nicolò Barella si è scagliato sui suoi canali social contro chi ha utilizzato il suo nome nella vicenda del calcioscommesse. “Da un giornale che si chiama LaVerità ci si aspetterebbe più serietà. L’unica VERITÀ è che siete dei pagliacci“ la storia Instagram pubblicata da Barella, seguita da una seconda: “Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa mer… Per questo da oggi passerò alle vie legali“.
Il suo nome messo in mezzo nella vicenda
La Verità ha pubblicato un’intervista a Maurizio Petra, la fonte di Fabrizio Corona nonché lo zio di Antonio Esposito. Petra fa riferimento a una delle registrazioni presenti nella famosa chiavetta che inchioderebbe diversi calciatori nella vicenda del calcioscommesse.
“In uno si sente chiaramente la voce di Antonio e di Zaniolo che conversano, secondo mio nipote, con altri calciatori di seria A. Uno ha un accento che sembra portoghese… parlano chiaramente di scommesse fatte, di somme vinte e perse (57.000 euro, 30.000, 6.000), di importi consistenti. Su specifica domanda di Antonio i presenti rispondono menzionando i nomi di Lamela, Giasy, Barella, lo stesso Niccolò. Si sente Antonio dire: “State attenti, se vi beccano vi inc…” o qualcosa del genere. Mio nipote chiede anche: “Ma dove vi mettete a giocare? ”. E, non ricordo chi, risponde: “Nelle stanze”, senza specificare a quali stanze si riferisse”.