La banda delle monetine è stata fermata a Torino: i membri del gruppo, accusati di aver compiuto almeno un’ottantina di colpi, gestivano un giro d’affare da 400 mila euro. Le sventurate vittime dei malviventi erano soprattutto anziani e donne distratti con il trucco della monetina e derubati mentre erano nelle vicinanze di supermercati e cimiteri.
Banda delle monetine fermata a Torino, scoperto un giro d’affari da 400 mila euro
I carabinieri hanno acciuffato la cosiddetta “banda delle monetine” che avrebbe derubato, tra Torino e Valle di Susa, anziani e donne nei parcheggi dei supermercati e dei cimiteri. Nel corso dell’indagine, sono stati raccolti elementi accusatori per 80 colpi mentre erano già stati eseguiti dieci arresti in flagranza, erano state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare, un provvedimento di cattura internazionale e due fermi di indiziato di delitto per ricettazione.
Alle misure già emanate, nella giornata di mercoledì 26 aprile, si sono aggiunti ulteriori provvedimenti contro otto cittadini peruviani. Si tratta, nello specifico, di due misure cautelari in carcere, una ai domiciliari e cinque obblighi di firma. I militari dell’Arma, inoltre, hanno sequestrato beni e contanti per 400.000 euro.
Il trucco della monetina e i furti
Alla luce delle informazioni sinora diffuse, le vittime del gruppo erano quasi sempre donne sole e molto anziane che venivano avvicinate nei pressi di supermercati e cimiteri per poi essere successivamente derubate delle proprie borse. Il furto avvenuta subito dopo che le vittime erano state distratte dal lancio a terra di alcune “monetine”.
Una volta entrati in possesso delle borse, la banda sarebbe riuscita a recuperare dai portafogli e dai cellulari delle malcapitate i bancomat con i relativi codici di accesso. In questo modo, nei minuti immediatamente successivi ai furti, sono riusciti a prelevare migliaia di euro dai loro conti correnti o a comprare beni di lusso nei negozi delle grandi firme. I beni sequestrati erano in gran parte occultati nelle abitazioni di alcuni ignari anziani ad opera, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, di alcune “badanti” peruviane, indagate per ricettazione.