di Stefano Sansonetti
Un incredibile intreccio di poltrone, tra cariche rivestite in passato o tutt’ora mantenute. Sul ruolo di presidente della Compagnia Sanpaolo, fondazione azionista pesante di Intesa con il 9,8%, si sta giocando a Torino una partita molto dura, con effetti destinati a ripercuotersi anche sui palazzi romani. Il fatto è che lo scranno di presidente della Compagnia, lasciato libero da Sergio Chiamparino, ex sindaco del capoluogo piemontese proiettato nella corsa per diventare governatore, sta suscitando appetiti a non finire. Si pensi a Michele Vietti, vicepresidente del Csm il cui nome è spuntato negli ultimi giorni come possibile successore di Chiamparino. E qui si ha subito un assaggio degli intrecci in questione.
Il groviglio
Vietti ha infatti un parente stretto, Pier Vittorio Vietti, che fino a qualche tempo fa sedeva nel consiglio di amministrazione della fondazione Crt, ente “cugino” della Compagnia Sanpaolo e azionista di Unicredit, banca “concorrente” di Intesa, con il 2,7%. Per non dire del fatto che lo stesso Pier Vittorio, molto vicino a Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, occupa una poltrona nel collegio dei revisori della Camera di commercio di Torino, che come tutti gli enti camerali ha più di una voce in capitolo nell’esprimere rappresentati negli organi delle fondazioni bancarie. Di più, perché Michele Vietti ha una compagna che si chiama Caterina Bima. Di chi si tratta? Semplice, di un notaio torinese che conosce molto bene la Compagnia Sanpaolo, essendone stata vicepresidente dal 2004 al 2008. La stessa Bima, però, oggi occupa una bella poltrona nel consiglio di indirizzo della fondazione Crt. Insomma, anche qui le porte girevoli tra fondazioni “cugine”, azioniste di banche concorrenti, sembrano funzionare alla grande. Accanto a Vietti, che nei giorni scorsi si è schermito di fronte a chi gli chiedeva lumi sulla sua candidatura, come pretendente forte alla presidenza della Compagnia Sanpaolo c’è Luca Remmert, attuale vicepresidente. Anche lui, incredibile ma vero, vanta un passato nel consiglio di amministrazione della fondazione Crt, dove ha occupato una poltrona dal 1995 al 2000. Nella partita alla successione di Chiamparino, di sicuro, Remmert ha carte importanti da giocare. Per esempio l’appoggio di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri e di quella fondazione Cariplo che è un altro azionista di peso di banca Intesa. Senza contare che Remmert può vantare una strettissima vicinanza alla famiglia Nasi, uno dei tanti “rami” che riconducono alla famiglia Agnelli.
Gli altri
Candidato alla presidenza della Compagnia Sanpaolo, però, è anche l’ex ministro dell’istruzione Francesco Profumo, torinese d’adozione e storico rettore del Politecnico di Torino. Si dà il caso che in un recente passato Profumo, che si sta giocando anche una partita importante per la presidenza di Telecom, sia stato nel consiglio di amministrazione di Unicredit Private Bank, in pratica della stessa banca di cui è azionista, tanto per cambiare, la fondazione Crt. Altro candidato in grado di giocarsi qualche chance è Paolo Montalenti, ordinario di diritto commerciale a Torino, e componente del comitato di gestione della Compagnia Sanpaolo in rappresentanza della Camera di commercio di Milano. Infine c’è Pietro Garibaldi, consigliere di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, il quale però ha come sponsor due personaggi un po’ decaduti come gli ex ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. Le dimissioni di Chiamparino saranno ufficiali il 3 febbraio. Nei giorni successivi si saprà chi vincerà la corsa per subentrargli.
Twitter: @SSansonetti