E noi paghiamo. Paghiamo per garantire gli extraprofitti di banche e assicurazioni, mentre i costi dei mutui o delle polizze salgono a livelli record. Il 2023 è stato l’anno dell’impennata degli utili per le banche e per le assicurazioni quotate in Borsa a Milano sul mercato principale, come evidenziato dal bollettino statistico della Consob. Parliamo di utili cresciuti rispettivamente del 67% e del 66% rispetto al 2022. Al contrario i risultati sono in forte calo per le altre società quotate: -19,5% di utile netto in meno in un anno. Stesso discorso (in questo caso -17%) per le imprese negoziate sulla piattaforma di scambi non regolamentata.
Banche e assicurazioni, utili da record
Le banche quotate hanno registrato un aumento degli utili a 26,2 miliardi, ovvero il 67% in più in un anno. Dati che non sorprendono, considerando i bilanci da record dello scorso anno per gli istituti italiani. A migliorare sono stati soprattutto i risultati della gestione operativa, con una crescita degli interessi netti del 39%. Il trend è dovuto anche alla differenza tra tassi di interesse attivi e passivi e a fine 2023 il patrimonio netto delle banche quotate è cresciuto del 6%.
Per quanto riguarda le società di assicurazione di diritto quotate su Exm, l’utile netto è stato di 5,4 miliardi nel 2023, con un incremento del 66% in un anno. Una crescita spinta soprattutto dall’aumento dei proventi netti da attività di investimenti e dei ricavi assicurativi (5 miliardi in più in un anno), parzialmente compensati dall’aumento degli oneri per i sinistri (+4,6 miliardi). A fine 2023 il patrimonio netto delle assicurazioni è cresciuto a 41 miliardi.
E le famiglie pagano per gli extraprofitti altrui
Come sottolinea Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, la Consob ha certificato “che il settore bancario italiano, sfruttando l’aumento dei tassi d’interesse, ha beneficiato nel 2023 di una valanga di extraprofitti”. Per Turco questi dati sono la “conferma che il duo Meloni-Giorgetti ha smarrito ogni pudore per aver prima gonfiato i muscoli, lanciando una tassazione di questi extraprofitti, e poi essersi pavidamente rintanato, con la cancellazione di questa tassa”.
A pagare sono stati gli italiani con un aggravio pesante per i mutui. Confindustria, per esempio, parla di 4,6 miliardi in più pagati dopo la stretta della Bce sui tassi d’interessi. Il tasso medio dei mutui è triplicato a fine anno rispetto al gennaio del 2022, con un conseguente calo del ricorso ai finanziamenti per acquistare casa e anche una flessione della compravendita di abitazioni di oltre il 10%. A fronte di mutui aumentati anche di centinaia di euro al mese: secondo uno studio di Crif la rata è salita mediamente del 36%. Trend simile per le assicurazioni, come per esempio per l’Rc auto che ha visto un’impennata nel 2023: +24%. Un ritorno ai prezzi del 2018 giustificato dall’inflazione e dall’aumento del costo dei sinistri. Il cui conto, però, viene pagato solo dai contribuenti.