Il mare di Roma continua ad essere al centro degli appetiti economici (e non solo) locali. E così, dopo il primo esposto presentato dai consigliere M5S capitolini a Corte dei conti e Procura relativo alla decisione della nuova giunta di sospendere i bandi di gara sulle concessioni balneari, ne piove un secondo ad integrazione del primo. Perché non solo i bandi sono stati sospesi in autotutela dalla giunta dem, ma tale decisione sarebbe anche in antitesi – ed è questa la novità – a quanto scritto nero su bianco dalla stessa Avvocatura del Campidoglio nel cui parere si critica in maniera inequivocabile l’indirizzo assunto dalla giunta.
IL PUNTO. Per capire di cosa parliamo, però, bisogna fare un passo indietro nel tempo. Tra i primi atti della nuova amministrazione del litorale di Roma c’è stata, come detto, la sospensione in autotutela del bando per il rinnovo delle concessioni degli stabilimenti balneari. Il provvedimento era stato fortemente voluto dalla precedente giunta municipale del M5s, nonostante le contestazioni delle imprese locali. Le nuove assegnazioni sarebbero dovute partire dal primo gennaio del 2022. Bisogna dire che dopo decenni di iniquità, il litorale romano era l’unico territorio in tutta Italia in cui le licenze per gli stabilimenti balneari erano state messe a gara.
“È stato il frutto di cinque anni condotti da leoni, anche andando contro lobby molto potenti. Perché la nostra linea è sempre stata chiara: ripristinare la legalità”, commenta oggi Paolo Ferrara, consigliere M5S a Roma e uno dei firmatari dell’esposto. Ma torniamo al bando. La gara era stata lanciata alla fine del 2020 dalla giunta municipale del M5s e riguardava le 37 concessioni scadute in quell’anno. Nonostante le proteste dei balneari la gara si era conclusa ed era stata stilata una graduatoria. Le assegnazioni, però, non erano state portate a termine perché, anche a fronte dei ricorsi, la vecchia giunta aveva concesso una proroga tecnica di un anno alle imprese già attive. E ora che la proroga è in scadenza – dal primo gennaio 2022 – la nuova amministrazione municipale ha optato per la sospensione in autotutela del bando. Da qui, come detto, la decisione dei consiglieri di presentare l’esposto.
LA NOVITA’. E, in attesa che venga aperto – se ci dovessero ovviamente essere le condizioni – un fascicolo d’inchiesta, ecco arrivare l’integrazione. La goccia che ha fatto tracimare l’ennesimo otre è stato, come detto, il parere dell’Avvocatura capitolina che lo scorso 7 dicembre: una nota molto dura contro l’operato della nuova giunta dem del Municipio X di Ostia. “La scelta di bandire una gara pubblica per la riassegnazione delle concessioni demaniali si è rivelata assolutamente corretta e finanche doverosa – scrivono gli avvocati Guglielmo Frigenti e Rita Caldarozzi nel loro parere agli uffici – non potendosi configurare valida proroga ex lege delle stesse, da intendersi quindi irrimediabilmente scadute”.
Non solo. I legali del Campidoglio affermano anche che in caso di revoca “l’eventualità di un contenzioso non sia da escludere, in ragione dei rilevanti interessi economici”. Esattamente come paventato dagli stessi consigliere M5S. Che a questo punto restano alla berlina: “Vedremo se partirà un’inchiesta. Quel che possiamo dire ad oggi – conclude Ferrara – è che si sta andando pericolosamente indietro rispetto alla strada di legalità che abbiamo tracciato negli scorsi cinque anni”.