Sulle concessioni balneari l’Italia si prepara a una nuova procedura d’infrazione da parte dell’Ue. A sostenerlo, mettendo sotto accusa il governo Meloni, è il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Mario Turco.
“Lupus in fabula: l’immobilismo del governo degli ultimi mesi sui balneari, giustificato in modo empio con la filastrocca irricevibile delle “spiagge risorsa non scarsa”, a poche ore dalla scadenza delle concessioni sta generando un pasticciaccio osceno, che ha una sola responsabile: Giorgia Meloni”, accusa l’esponente pentastellato. Solamente a metà novembre l’Ue aveva avviato la procedura, concedendo due mesi di tempo al governo per adeguarsi alla normativa comunitaria.
Turco: sui balneari grazie al governo arriva la procedura d’infrazione
Secondo Turco, “ci troviamo di fronte a un governo tafazziano, che impartisce ai sindaci il diktat di prorogare di un anno le attuali concessioni demaniali in modo automatico. Parallelamente però, diversi sindaci responsabili hanno già fatto partire le delibere per mettere a gara le concessioni stesse in scadenza”.
“Morale della favola”, a giudizio di Turco, è che “siamo al caos più totale per il settore. Per colpa dell’autolesionismo corporativo del centrodestra, centinaia di migliaia di imprenditori sono costretti a vivere in un limbo d’incertezza da ormai un anno e mezzo. Cioè da quando si trovò il giusto punto di caduta col ddl concorrenza 2022, che prevedeva tutele mirate per le imprese, per i lavoratori, per i consumatori e anche per lo Stato, con un nuovo sistema di gare pubbliche”.
In conclusione, secondo il vicepresidente M5s, “con l’avvento della destra, si è arrivati alla completa paralisi corporativa. Eppure la stessa Meloni aveva promesso una soluzione rapida per dire no alla Bolkenstein. Sullo sfondo, l’unica certezza è che la Befana col nuovo anno porterà in dono una bella procedura d’infrazione dell’Ue all’Italia, le cui sanzioni verranno pagate con i soldi dei contribuenti. Di questo bisogna ringraziare il trio Meloni-Salvini-Tajani, campione di miopia”.