“Quando entreremo in quelle stanze, per loro sarà la fine. Se iniziamo a governare per loro è finita”. Virginia Raggi, nell’ultimo giorno di campagna elettorale, ha attaccato duramente il Partito democratico nel comizio sul palco di Ostia. La candidata sindaco del Movimento 5 Stelle a Roma ha incalzato:”Noi diciamo stop agli sprechi. Gli sprechi continuano ad alimentare il loro bacino di voti”. E ancora: “Non è che la Raggi dice no, dice no alle cose inutili. La Raggi dice di sì ai tagli agli sprechi, dice sì all’Atac pubblica”. Poi ha usato toni meno duri, raccontando la sua idea di città. “Dobbiamo raccontare che cosa è stata Roma e che cosa sarà con il M5S”.
Sul palco, però, la Raggi non ha replicato alle accuse sugli incarichi ricevuti all’Asl di Civitavecchia. E si è limitata a dire: “Mi attaccano sulle orecchie che ho. Mi attaccano sul mio lavoro perché io un lavoro ce l’avevo, loro sui loro curriculum cosa possono scrivere? ‘Politico da una vita’”.
Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha dato ulteriore carica: “Se siete arrabbiati, se non ne potete più, andate a votare domenica e mandiamoli a casa. Puniamoli col nostro voto”. Per uno dei leader pentastellati, a Roma “non si scontrano persone al ballottaggio ma due idee di paese. Siamo al ballottaggio nella capitale di Italia”. E infine ha rivendicato l’avanzata del Movimento 5 Stelle: “Ci avevano detto che non saremmo mai arrivati al ballottaggio – va avanti – se non avessimo accettato i rimborsi elettorali. Si sbagliavano. Loro hanno fatto un’intera campagna elettorale parlando male di Virginia Raggi, noi delle priorità per il paese. Non mi ha meravigliato affatto vederli parlare di Olimpiadi”.