Puntuale come le tasse o come un fastidioso brufolo che si epifanizza a Natale è arrivata l’ultima sparata di Matteo Salvini sul Reddito di cittadinanza. Dall’account ufficiale Instagram del Capitano (qui il post) è giunta la solita disinformazione che riprende peraltro un titolo tratto da un sito web e cioè: “Rdc, il conto per lo Stato è salato. Falsi poveri e truffe, sottratti 15 miliardi” e poi il sottotitolo ancor più perfido se aggiunto al primo: “La Guardia di Finanza: migliaia di percettori abusivi del contributo. Tra finti invalidi e funzionari infedeli”.
In realtà il titolo è infingardo e fuorviante e il risultato è qualcosa di profondamente diverso dalla verità perché mette insieme sia i percettori del Rdc che i falsi invalidi e truffatori vari, tra cui i funzionari pubblici infedeli, mentre quando si vanno a scorporare i dati e si fa una analisi disaggregata si scopre magicamente che di questi famosi 15 miliardi frodati allo Stato il Rdc riguarda solo 217 milioni (127 milioni indebitamenti percepiti, 90 milioni richiesti ma non ancora riscossi), tuttavia mischiando pere e mele si fa il miracolo della marmellata della disinformazione.
IL METODO. Sotto c’è una ben nota tecnica comunicativa: il cosiddetto “sottinteso sapiente” e cioè il produrre una informazione volutamente ambigua per spingere l’inconsapevole lettore nella direzione desiderata. Il tutto naturalmente finalizzato a supportare l’iniziativa della Lega e del Centrodestra per abolire il Reddito di cittadinanza. Un semplice fact checking mette facilmente a nudo tutta l’operazione, ma se è questo è il livello comunicativo della Lega, che riprende come detto un titolo, c’è da pensare come possa essere manipolata l’informazione su fatti e vicende che non siano impalcate sulla solidità oggettiva e rude della rappresentatività numerica. In parole povere, chissà quante stupidaggine propina Salvini con o senza questi artifizi da giornalismo di borgata. E meno male che la “Bestia” comunicativa di via Bellerio non è più guidata da Luca Morisi.
FABBRICA DI FAKE. Ma al di là di questo episodio contingente, seppur eclatante, emerge sempre più chiaramente quanto sia attendibile la Lega che ancora cade nella produzione di dati all’uopo artefatti per indurre a pensare che il solo Rdc cubi 15 miliardi di euro. Questo è dunque il Centrodestra italiano e per questo è stato severamente punito alle elezioni amministrative, come la stessa Giorgia Meloni ha dovuto mogiamente ammettere. Ci sarebbe da far ripartire il noto tormentone leggermente modificato: “Sono Giorgia, sono italiana, sono cristiana e ho perso la tramontana”.
ITALIANI PRESI IN GIRO. Ma è possibile che con il web, con la possibilità da parte della mitica “casalinga di Voghera” – a proposito l’espressione ha la paternità letteraria su L’Espresso di Alberto Arbasino e non di Nanni Moretti – di controllare di tutto e di più, il lettore si debba sorbire ancora trucchetti da fiera paesana condita del solito sensazionalismo d’accatto? È possibile che si ritenga il lettore, nonché elettore, così stupido da non accorgersi dell’inganno? E soprattutto è possibile pensare che i colleghi giornalisti e i politici non conoscano quali sono le vere proporzioni dei dati riportati? Probabilmente a via Bellerio pensano di no e continuano a ciurlare nel manico.