Il nuovo esecutivo M5S-Pd-Leu, guidato dal premier Giuseppe Conte, supera l’ultimo ostacolo assumendo la pienezza dei poteri. E’ passata, infatti, anche al Senato la Fiducia, dopo il voto di ieri a Montecitorio. L’Aula di Palazzo Madama, dopo un lungo dibattito e la replica del presidente del Consiglio, alle 19 ha approvato la mozione con 169 voti favorevoli, 133 i no e 5 gli astenuti. Un lungo applauso dei senatori della maggioranza e un abbraccio tra il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e Conte ha saluto l’esito del voto.
Hanno votato a favore della Fiducia le tre forze che sostengono il nuovo esecutivo, M5s, Pd e Leu, ma anche tre senatori a vita (Monti, Cattaneo e Segre), due senatori del Maie, alcuni senatori ex M5s, ora iscritti al Misto, alcuni senatori del gruppo Autonomie (altri si sono astenuti). Si sono astenuti, in dissenso dai rispettivi gruppi, il Dem Matteo Richetti e il 5S Gianluigi Paragone. Hanno votato contro Lega, FdI, Forza Italia.
Al voto non hanno partecipato, invece, i senatori a vita Napolitano, Piano e Rubbia, i Cinque Stelle Bogo Deledda e Ciampolillo, la Pd Rojc (malata), il leghista Umberto Bossi, i senatori di Forza Italia Modena, Stabile, Berutti, Conzatti e Giammanco, l’ex M5s De Bonis (ora al Misto). I senatori presenti in Aula erano 308, i votanti 307. La maggioranza era quindi fissata a quota 152.
Conte, lasciando l’Aula di Palazzo Madama, a chi gli chiedeva quali fossero le priorità, ha risposto “governare”. “La manovra si fa in Italia” ha aggiunto il premier rispondendo, invece, alla domanda se la sua visita di domani a Bruxelles servirà ad avviare il negoziato con l’Ue in vista della prossima legge di Bilancio.
“Il Parlamento ha votato la fiducia al Governo. Un nuovo inizio per l’Italia, una stagione riformatrice di rilancio e speranza. Costituzione e rispetto delle Istituzioni la nostra bussola, gli interessi degli italiani il nostro obiettivo. Al lavoro con coraggio e determinazione” ha aggiunto su Twitter il premier.