Solo 24 ore prima la Commissione europea aveva strigliato il governo Meloni su tutti i capitoli principali della sua agenda, dall’Autonomia differenziata alla flat tax, dall’ostinazione con cui le destre si oppongono alla riforma del catasto alle resistenze a indire gare sulle concessioni balneari. Per non parlare della tirata d’orecchie arrivata sul Pnrr con l’avvertimento che se le proposte di modifica non dovessero arrivare in tempo sarebbero a rischio le rate di quest’anno.
Giorgia batte cassa a Ursula per i danni dell’alluvione in Emilia-Romagna ma dalla presidente della Commissione Ue rimedia solo promesse
E ancora: l’sos lanciato sugli squilibri macroeconomici eccessivi dell’Italia. Ma ieri tra Giorgia Meloni e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, non c’è stato spazio per le polemiche. Anche se nelle stesse ore in cui la premier italiana e la leader dell’esecutivo comunitario sorvolavano le aree alluvionate dell’Emilia-Romagna, il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, dal Festival dell’Economia a Trento, rinnovava i richiami all’Italia sul Pnrr e sulla mancata ratifica del Mes. “Straziante vedere la devastazione causata dalle alluvioni nella bellissima regione dell’Emilia Romagna. Sono venuta qui per dirvi che l’Europa è in lutto con voi. E che siamo al vostro fianco”, ha commentato von der Leyen.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha dichiarato von der Leyen, “mi ha spiegato che questa è una regione di grande successo dal punto di vista economico. L’Emilia-Romagna ha una storia antica e ricca, è doloroso vedere quanto profonda è stata la devastazione. Sono qui per mandare un messaggio chiaro: tieni botta, l’Europa è con voi”. Meloni ringrazia: “Grazie alla presidente che ha voluto venire in Emilia per rendersi conto della situazione. Con lei ero nei primi giorni in Giappone: da subito ha mostrato la sua solidarietà. Voglio ringraziare anche gli altri capi di stato che hanno offerto la loro disponibilità”. La premier spiega che la solidarietà internazionale è anche già stata dimostrata dal fatto che è stato attivato il meccanismo europeo di protezione civile. E che hanno già offerto la loro disponibilità nove Stati membri.
Gentiloni aveva spiegato che il meccanismo europeo di protezione civile è stato già attivato, in particolare nella zona di Ravenna. Poi ha citato il fondo di solidarietà per le catastrofi naturali che va attivato entro 12 settimane dall’evento, con stime circostanziate sui danni e le risorse da attivare a livello europeo. Terza cosa è che le spese straordinarie per fare fronte all’alluvione, essendo spese una tantum, non saranno conteggiate per il deficit da parte della Commissione europea. Una strategia confermata da von der Leyen.
Un piano a tre gambe. La presidente della Commissione Ue ha citato il fondo di emergenza per l’agricoltura, oltre al fondo di solidarietà europeo. In terza battuta ci sono anche i fondi di coesione, specialmente a scopo preventivo nell’ambito di Next generation Eu, dove sono stanziati sei miliardi di euro proprio per la prevenzione di eventi come quello accaduto in Emilia-Romagna. Ma ancora non è possibile stabilire l’entità esatta delle risorse che verranno stanziate dall’Europa.
Prima occorre una stima precisa sui danni. Il problema è cruciale per il governo che finora ha messo sul tavolo due miliardi. Ma se c’è chi ha polemizzato sul fatto che più che investire in opere di prevenzione e cura del territorio il governo si sta concentrando nell’approvazione di opere inutili come il Ponte sullo Stretto, che ci costerà 15 miliardi circa, la premier ovviamente si difende.
“Sul piano dell’emergenza, penso che il governo abbia dato un segnale di impegno molto significativo: non so quante altre volte si siano trovate in 48-72 ore 2 miliardi e 200 milioni per fronteggiare l’emergenza. Noi ora abbiamo visto bene dall’elicottero quanto i territori siano diversi, dopodiché ci siamo soprattutto concentrati, oltre all’emergenza, alla messa in sicurezza del territorio produttivo, alla continuità didattica, alle aziende turistiche, all’agricoltura. Abbiamo dato un primo segnale molto importante, chiaramente non riteniamo sia sufficiente a risolvere il problema”, ha ammesso Meloni. Il resto appunto la premier confida che arrivi dall’Europa.
Il fondo di solidarietà dell’Ue, si legge in un’analisi della Coldiretti, ha già mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi mirati a fronteggiare calamità in 24 Stati membri negli ultimi venti anni. Lo Stato membro colpito da calamità può presentare alla Commissione – precisa la Coldiretti – una domanda d’intervento del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe.
Il percorso di assegnazione di una sovvenzione, seguita da una procedura di bilancio (approvazione del Parlamento e del Consiglio), può durare diversi mesi ma gli Stati membri hanno la possibilità di chiedere il versamento di un anticipo fino al 25% dell’importo totale del contributo finanziario previsto a titolo dell’Fsue, con un limite a 100 milioni di euro. Per l’ultima alluvione avvenuta nel 2021 in Germania sono stati stanziati complessivamente 613 milioni di euro. Nessuna nota polemica dunque nel punto stampa Meloni-von der Leyen. L’unica nota puntuta è quella che arriva dalla presidente del Consiglio sul nervo scoperto della scelta del commissario per la ricostruzione.
“Sul tema del commissario” che guidi le prossime fasi dell’emergenza alluvione in Emilia-Romagna “sono francamente molto colpita – dichiara – dal fatto che questo sia il dibattito che vi interessa, mentre ancora si stanno celebrando i funerali delle persone. Per cui noi ci stiamo occupando di ricostruire e di fare del nostro meglio, di trovare le risorse. Quando arriverà il tempo della ricostruzione, ci occuperemo del commissario. Oggi il mio principale problema non è chi spende i soldi ma trovarli”.
Meloni, tra parentesi, ha ringraziato calorosamente Bonaccini, in ballo per il ruolo di commissario. Poi la premier è volata a Roma per partecipare al Consiglio dei ministri mentre von der Leyen con Bonaccini è partita alla volta di Cesena per una visita nelle zone maggiormente devastate.